Stasera in prima serata c’è un film assolutamente da non perdere. Il duo comico, uno dei più acclamati, sono i protagonisti di Andiamo a quel paese, film demenziale campione di incassi al botteghino. Sceneggiatura firmata e controfirmata a quattro mani: le loro. Non solo gag ma anche riflessioni.

Ficarra e Picone

Ficarra e Picone sono un celebre spalla e spalla del mondo dello spettacolo. Non sembra, eppure hanno tantissimo in comune: entrambi sono nati a Palermo, nel 1971, e la loro storia è segnata da una lunga amicizia. Si sono conosciuti nel 1993 in un villaggio turistico a Taormina, dove Ficarra lavorava come animatore e Picone era in vacanza. Da quel momento, sono diventati inseparabili, e il loro successo è cresciuto negli anni, soprattutto grazie alla loro partecipazione a Zelig Circus.

Oltre a condividere una carriera artistica di successo, Ficarra e Picone sono anche grandi amici e tifosi devoti del Palermo, la squadra di calcio della loro città. Nell’avanspettacolo, prendevano in giro la squadra dell’Inter senza mai strafare. Un’affinità pazzesca, una sintonia super e tanti interessi, sembrano essere il segreto del loro successo.

Trama di andiamo a quel paese

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Due amici decidono di abbandonare la città per trasferirsi nel loro piccolo paese d’origine, convinti che la vita sia più economica e gestibile lì. Avranno una grande sorpresa: il loro impatto, con la nuova realtà, rivelerà presto una serie di altarini. Si renderanno conto di trovarsi in un contesto molto diverso da quello che avevano immaginato: il paese è prevalentemente abitato da anziani. Ogni anziano rappresenta una possibile fonte di reddito, in quanto riceve una pensione. Sarà proprio questo il centro del tema e di un’idea ben collaudata. Un tema attuale reso in chiave ironica. 

Amici nella vita attori sul set

Ficarra e Picone hanno scelto il titolo del loro film in omaggio a una celebre canzone interpretata dal grande Alberto Sordi. Il testo parla di un paese, sinonimo di un modo di dire che tutti adoperiamo. La canzone, è stata inserita nei titoli di coda del film dei due comici, sottolineando l’omaggio a Sordi e aggiungendo una sorta di nostalgia per la comicità disarmante del noto e compianto attore che sapeva mandare tutti a quel paese con tanto di sorriso beffardo.

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