Bla bla baby: perché Luca “sente le voci”

Un film da vedere tutti in famiglia. Un mix tra il fantasy e il grottesco in chiave comica ma non troppo. I bambini parlano come noi ma vengono ascoltati solo da chi ha le capacità. Bla bla baby farà sgranare gli occhi a grandi e piccini.

Luca, ex piacione oggi bidello per campare

Luca è il personaggio principale interpretato da un eccellente Alessandro Preziosi. Nel film, è un ex surfista 45enne, lavora in un asilo nido aziendale presso l’azienda ecologica Green Light. Ogni giorno, insieme alle sue colleghe, teme l’arrivo dei bambini e i loro pianti continui. L’impiego gli serve per tirare avanti dopo aver trascorso la sua gioventù a veleggiare e cavalcare l’ona più frenetica del Pacifico. La routine è sempre la stessa come anche l’amicizia con uno studioso molto strambo. Una sera, mangia un omogeneizzato alla platessa “contaminato” durante una cena a casa dell’amico e scienziato appena ritirato dal commercio, temendo il peggio. Da qui partirà il suo sesto senso e l’avventura del super potere.

Luca ha i super poteri

Il giorno successivo all’asilo, Luca scopre di avere acquisito un potere speciale: può sentire le voci dei bambini. Questo non significa che sia impazzito, ma che è in grado di comprendere cosa chiedono Ognuno ha le proprie esigenze: chi vuole bere, chi ha fatto un brutto sogno e vuole essere preso in braccio, chi deve fare i bisogni. Sorprendentemente, i marmocchi parlano in modo raffinato, usando il congiuntivo, influenzati dalla cultura e dall’istruzione delle loro madri.

Il mondo surreale dei bambini

Durante questa esperienza, Luca inizia a comprendere meglio il mondo dei bambini e le loro esigenze. Vuole dare un messaggio? Perché no. Bla Bla Baby sembra essere un invito ai genitori a imparare ad ascoltare meglio i propri figli in un mondo frenetico. Nonostante i suoi limiti e le sue stranezze, il bidello, sempre più consapevole di aver stabilito una connessione profonda con un altro mondo, riesce a raggiungere e comprendere le esigenze dei piccoli grazie al suo insolito dono. L’ex surfista diventa così un esempio di come, anche con abilità straordinarie, si possa instaurare un vero dialogo con i bambini, arrivando dove i genitori nel film non sono riusciti a spingersi.