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Circeo: arringa finale, ergastolo per i tre carnefici?

Massacro Circeo Rai 1

La terza puntata della serie Circeo verrà trasmessa questa sera in prima serata dalla Rai. Tutti i nodi verranno al pettine e ci sarà la sentenza finale per i tre stupratori della Roma bene. Donatella Colasanti è diventata il simbolo del femminismo e della lotta per i doveri delle donne. I tre malviventi avranno la giusta pena.

Inizia il lungo processo mediatico

Arriva il giorno fatidico del processo segnato da un intenso confronto legale, con le parti che discutono riguardo alle richieste di attenuanti e alle perizie presentate. Fuori il tribunale, le donne del movimento femminista si fanno sentire con molto rumore. Il gruppo ha adottato Donatella come simbolo della loro lotta, la loro presenza è attiva e presente a tutte le udienze. Fanno sentire l’appoggio totale per esprimere solidarietà nei suoi confronti. Angelo Izzo sarà quello più spaventato per il risvolto mediatico a favore della vittima.

Tutto a favore dell’unica superstite Donatella Colasanti

Nonostante le tensioni, gli esiti delle prime udienze sono favorevoli a Donatella, la sua vicenda crudele è impossibile da soffocare. Il momento più difficile per lei si verifica quando deve testimoniare nella villa del Circeo, il luogo in cui la sua amica Rosaria Lopez è stata uccisa. Un passo coraggioso da parte sua per portare dinanzi a tutti la sua verità. I tre carnefici devono pagare per il loro errore, ci vorrà ancora molto tempo.

Andrea Ghira unico latitante

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Dopo le violenze avvenute al Circeo, Andrea Ghira trova rifugio in Francia grazie all’aiuto di un parente. Decide di arruolarsi nella Legione Straniera spagnola a Melilla, dove rimane per 18 anni e raggiunge il grado di caporalmaggiore. Nel 1994, viene espulso dalla Legione Straniera a causa dell’abuso di sostanze stupefacenti, che alla fine gli provoca una morte per overdose. L’unico che la scamperà alla sentenza carceraria ma perirà presto.

La difesa estenuante degli avvocati

Il processo d’appello si apre a cinque anni di distanza dalla sentenza di primo grado, ma questa volta senza particolare clamore mediatico. Gli avvocati Tarsitano e Lagostena Bassi, affiancati da Teresa, sostengono e difendono Donatella con ancor più forza e determinazione, cercando di ottenere la conferma della condanna di primo grado. La sentenza finale arriva il 28 ottobre 1980: per Angelo Izzo e Andrea Ghira viene confermato l’ergastolo. Per Gianni Guido la pena viene ridotta a 30 anni a seguito della sua dichiarazione di pentimento e dell’accettazione, da parte della famiglia della vittima, Rosaria Lopez, di un risarcimento.

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