Il massacro del Circeo ha tenuto banco per diversi anni dal lontano 1975. La terribile vicenda balzò agli onori della cronaca per un caso di sevizie e torture nei confronti di due adolescenti. La colpa? Quella di affidarsi ad alcuni coetanei dall’aspetto rassicurante.
Tre balordi della Roma bene
Angelo Izzo è uno dei tre autori del massacro del Circeo, insieme a Gianni Guido ed Andrea Ghira. Dopo lo stupro e gli omicidi, furono condannati per il brutale crimine commesso nel settembre del 1975. Durante il suo periodo di semilibertà nel 2005, Angelo Izzo commise un duplice omicidio a Campobasso uccidendo Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, madre e figlia. E’ rinchiuso in prigione e sconta due ergastoli in carcere per i suoi gravi crimini.
Un giorno qualunque, quando i tre avevano all’incirca 20 anni, decisero di mettere in pratica una situazione che avrebbe sconvolto per sempre l’opinione pubblica. Donatella e Rosaria vengono portate fuori Roma con la scusa di una festa e ci sarà un’escalation di violenze, torture e stupri nei confronti delle ragazze.
Una giornalista si innamora di Angelo Izzo
Contro l’esito dei processi si scaglia Donatella Papi, una giornalista affermata. Nel 2009, nel carcere di Velletri, sposa Angelo Izzo, i due si conoscevano da anni. Dopo il matrimonio, Donatella dichiara: “Ho sposato l’uomo che amavo da sempre, lo aspettavo da tutta la vita. Angelo è un uomo con un enorme patrimonio spirituale, dotato di un autentico codice sentimentale. Ha alle spalle una grave situazione, ma ha comunque il diritto di sposarsi”. La giornalista manifesta apertamente il suo sostegno nei confronti di Angelo Izzo, contestando il verdetto del processo e sostenendo il suo diritto al matrimonio nonostante la sua storia criminale.
L’angelo del male in carcere
Negli anni di permanenza in carcere, Angelo Izzo si è dedicato alla scrittura. Nonostante i suoi libri non siano stati ancora pubblicati, ha trascorso molto tempo dedicando tutto il tempo necessario per la loro stesura. In un’autobiografia intitolata “The Mob”, Izzo sembra ripercorrere i primi anni nel quartiere Trieste, le esperienze di militanza, i primi incontri omosessuali, i primi crimini come rapine a mano armata e gli stupri. Un simpatizzante della destra estrema.
Un secondo libro sembra essere incentrato sul suo rapporto con le donne. Nel 2005, Panorama pubblica alcuni capitoli di questo secondo libro con il titolo “Io, Angelo Izzo, vivo così”. Un quadro del carnefice in cui manifesta vari aspetti della sua vita quando godeva di una libertà incondizionata.