Nel 1975 due ragazze di 19 e 17 anni subirono violenze inaudite per 36 ore: una di queste ragazze morì. La vicenda è nota alla Storia come il massacro del Circeo. Questa sera, martedì 14 novembre 2023, su Rai 1 la serie Circeo che ripercorre uno dei peggiori crimini italiani.

Il massacro del Circeo

Ci sono vicende che non possono sottrarsi alla Storia e per le quali il diritto all’oblio non è possibile. Tra queste storia, quella del massacro del Circeo.

Il 29 e il 30 settembre 1975, tre giovani della Roma bene sequestrarono, e poi per 36 ore seviziarono, violentarono e cercarono di uccidere due loro coetanee. Questo terribile caso di cronaca nera, negli anni, è stato raccontato molte volte, anche nei libri, uno di questi è Quei bravi ragazzi del Circeo di Massimo Lugli e Antonio Del Greco. Non solo, ci fu anche un film tratto da un romanzo di Albinati e più tardi una miniserie, Circeo, da questa sera su Rai 1. La serie circeo parla della fase giudiziaria della terribile atto criminale commesso.

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Cosa è successo a Villa Moresca, sul promontorio di San Felice Circeo in quelle atroci 36 ore? Qualche giorno prima del massacro, le due adolescenti Donatella Colasanti e Rosaria Lopez in un bar conobbero un ragazzo pariolino, della Roma bene, Carlo, che poi  avrebbe presentato alle due ragazze Angelo Izzo e Gianni Guido. I due le invitarono a una festa. Giunti poi al Circeo, nella villa di proprietà del loro amico Andrea Ghira, iniziarono il loro massacro a cui si unì anche lo stesso Ghira.

Rosaria Lopez, 19 anni, morì nel massacro, annegata in una vasca da bagno. Donatella Colasanti, all’epoca 17 anni, sopravvisse fingendosi morta. Negli anni a seguire, non solo al processo, Colasanti si fece portavoce della lotta alla violenza sulle donne. Morì nel 2005 per un tumore al seno. Nel 2020 la sua casa di Sezze è diventata un centro antiviolenza per donne.

Circeo, i “bravi ragazzi” del massacro: dove sono oggi i killer?

Angelo Izzo fu condannato all’ergastolo, evase durante un permesso premio nel 1993, ma fu ritrovato dopo un mese. Nel 2004 con la semilibertà andò a lavorare in una cooperativa e nel 2005 uccise ancora, a Ferrazzano, altre due donne, Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, madre e figlia di 14 anni. Fu condannato ancora all’ergastolo e tornò in carcere. Oggi è detenuto nel carcere di Velletri.

Andrea Ghira, invece, il percorso era e resta avvolto dal mistero. L’unica certezza è che, quando gli amici furono arrestati, Ghira allertato fuggì e divenne latitante. Fu avvistato in giro per il mondo e anche a Roma. L’ipotesi più accreditata è che attraverso la Francia, sia poi stato in un kibbutz in Israele. Poi, nel 1976, sarebbe andato nella legione straniera spagnola, poi congedato nel 1993. Nel 1994, Ghira sarebbe morto per overdose. L’esame del Dna del 2005 sul corpo in Spagna, accertò che fosse lui. Donatella Colasanti, però, non ha mai creduto a questa versione.

Gianni Guido, fu condannato all’ergastolo in primo grado, poi la sua pena fu ridotta a 30 anni in secondo grado, dopo una dichiarazione di essere pentito e una somma di denaro alla famiglia di Rosaria Lopez come risarcimento.

Non scontò mai la pena intera. Guido evase dal 1981 al 1983 e dal 1985 al 1994. Poi, tra sconti di pena e indulto, nel 2008 uscì dal carcere. Dal 2008 di lui non si sa nulla, tutta la sua nuova esistenza è tutelata dal riserbo.

 

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