La più terribile vicenda dell’orrore italiano è stato indubbiamente il massacro nella villa di San felice al Circeo a discapito di due adolescenti. Il fatto di cronaca, dopo quasi cinquant’anni, ancora emerge per la crudeltà usata da tre ragazzi “perbene” verso due ragazze ignare del loro vero scopo. Stasera, la Rai, proporrà l’epilogo della tragica circostanza nella terza puntata del Circeo.

La drammatica vicenda

Tutti conosciamo cosa accadde per interminabili 36 ore nella notte fra gli ultimi due giorni del mese di settembre del 1975. Due ragazze, amiche per la pelle, con tanti sogni nel cassetto, venivano brutalizzate da tre coetanei senza scrupoli. Dopo ore e ore di sevizie, abusi e droghe, Rosaria Lopez veniva annegata nella vasca da bagno mentre Donatella Colasanti, fingendosi morta, riuscì a salvarsi la vita. Fu l’inizio della svolta per i diritti delle donne.

L’allarme sulla 127 bianca

Per puro caso, un metronotte avvertiva degli strani miagolii dal cofano di un’auto. La macchina era una 127 bianca, parcheggiata nel rione dove vivevano i tre “indiscussi ragazzi della Roma bene”. Dopo aver sprecato tante forze e fiato per ammazzare Donatella e Rosaria, lasciarono incustodita la macchina per cenare in una trattoria. I violentatori, in realtà, non sapevano che la forza della sopravvivenza aveva dato a Donatella l’ultimo spiraglio per poter sopravvivere; quello di fingersi morta. Era viva nel cofano della macchina, ma la sua amica Rosaria era già cadavere. Dopo l’allarme partito dall’uomo in bicicletta, si riunì una folla intorno al veicolo e un fotografo riuscì a catturare il momento dell’apertura del portabagagli.

L’attimo della salvezza

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Quell’attimo fece il giro del mondo; emerse Donatella ricoperta di lividi, sangue, il volto tumefatto e la consapevolezza di essere viva e di essere al sicuro. Accanto a lei si schierò il noto avvocato Tina Lagostena Bassi che fece partire una sorta di crociata contro i tre carnefici e diede vita alla lotta contro la violenza sulle donne. Grazie alla descrizione dei fatti, Donatella riconobbe i tre maledetti che appartenevano a famiglie agiate e frequentavano l’esclusiva scuola cattolica. Tra tutti, sorprendeva il ghigno sicuro di Angelo Izzo che non ha mai dato segni di pentimento.

Il movimento femminista

Come visionato nelle puntate precedenti e in quella di stasera della fiction Rai Circeo, la drammatica vicenda fece svegliare le coscienze delle donne. spesso vittime di violenza domestica, sociale e lavorativa. Un nutrito gruppo coraggioso come non mai di femministe, con tanto di striscioni e urla, gridarono il NO categorico su fatti violenti che hanno per protagoniste il gentil sesso. Proprio in quel momento, verrà presa la netta coscienza che davvero le donne, oltre alle gambe, c’è un mondo fatto di rispetto, stima reciproca e dignità.

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