Dopo il grande successo negli ascolti nelle prime due puntate, con oltre 2,5 milioni di spettatori durante la prima serata di Rai 1 per i quattro episodi trasmessi il 14 e il 21 novembre scorsi, si conclude stasera, martedì 28 novembre, la miniserie Circeo. Andiamo a scoprire cosa accadrà nella puntata finale, che vede sempre al centro delle attenzioni Donatella.
La terza puntata di Circeo, composta dal quinto e sesto episodio della miniserie, si apre con la pronuncia della sentenza di primo grado per i principali imputati coinvolti nel processo.
Circeo, arriva una vittoria amara per Donatella. Teresa si allontana da Saverio
Il 29 luglio 1976 segna un momento cruciale quando Gianni Guido, Angelo Izzo, e Andrea Ghira vengono condannati all’ergastolo senza alcuna attenuante. Va notato che Ghira, condannato in contumacia, era fuggito in Spagna per arruolarsi nella Legione Straniera Spagnola. Ma nel 1994, verrà espulso dalla stessa legione per abuso di sostanze stupefacenti e morirà poco dopo a causa di un’overdose a Melilla.
La sentenza di primo grado costituisce già un punto di svolta nella storia della lotta per i diritti delle donne. Teresa Capogrossi, sempre più coinvolta, decide di proseguire il suo impegno al fianco dell’avvocatessa Tina Lagostena Bassi, mettendo alle spalle la breve relazione con Saverio.
Donatella Colasanti, unica sopravvissuta al massacro, tenta invece di ricominciare una nuova vita. Cerca lavoro, si avvicina al mondo del teatro e prova a costruire nuovi legami affettivi. Tuttavia, i fantasmi del passato la perseguitano costantemente.
Circeo, continua l’incubo per Donatella
Con il passare dei mesi, Teresa, supportata da Tina Lagostena Bassi, si convince che il pubblico debba essere testimone di un vero processo per stupro in diretta televisiva. Da qui nasce l’idea di realizzare un documentario sulla violenza sessuale, trasmesso in televisione.
Nel frattempo, giunge la notizia del processo d’appello che potrebbe mettere in discussione la condanna all’ergastolo per i tre imputati principali. Il processo d’appello si apre a cinque anni di distanza dalla sentenza di primo grado, senza suscitare un particolare clamore mediatico.
Gli avvocati Tarsitano e Lagostena Bassi, affiancati da Teresa, difendono con ancor più forza e determinazione Donatella. La sentenza giunge il 28 ottobre 1980: confermato l’ergastolo per Izzo e Ghira, mentre per Guido la pena viene ridotta a 30 anni, a seguito della sua dichiarazione di pentimento e dell’accettazione da parte della famiglia della ragazza uccisa, Rosaria Lopez, di un risarcimento.