Il Natale è anche fantasia e Remì incarna perfettamente il tempo di speranza ed emozioni del tempo dell’Avvento. Il film, in queste sere in programmazione sui piccoli schermi è adatto a un pubblico familiare e regala una nuova interpretazione di una storia classica che ha affascinato lettori e spettatori per generazioni.

Un film reale sulla storia dell’orfanello

Il libro da cui è tratto il film, Senza Famiglia, narra la storia di un giovane orfano di nome Remi. Dopo essere stato adottato da una donna che lo ha cresciuto fin dalla nascita, il ragazzino scopre che non è il figlio biologico ci colei che vedeva come una figura materna. La rivelazione scatena una serie di eventi che lo conducono a intraprendere un viaggio emozionante alla ricerca della sua vera identità e della reale famiglia che possa accoglierlo.

Rémi si trova quindi costretto, per volontà sua, a lasciare la sua casa adottiva e iniziare un viaggio attraverso la Francia, affrontando le difficoltà e facendo nuove amicizie lungo il percorso. Durante il suo viaggio, Il pastorello si imbatte in personaggi vari, alcuni benevoli e altri meno, ma ognuno gioca un ruolo importante nel suo percorso di crescita. Nel corso della sua avventura, il protagonista impara importanti lezioni sulla forza interiore e sulla capacità di trovare la propria strada nel mondo grazie al maestro Vitalis.

Un viaggio spettacolare

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La storia di Remi è un classico intramontabile che continua a toccare il cuore. Il tema principale è senza dubbio  l’amicizia, la compassione e la ricerca di un luogo da chiamare casa. La presenza di un cagnolone e di una scimmietta come compagnia, fa comprendere i vari strati dell’avere accanto personaggi su cui contare davvero.

Remi è un viaggio difficile, un mix di fiaba, avventura e atmosfere. Un’emozionante storia di crescita e avventura, con il giovane che affronta le vie tortuose della vita da orfano e scopre il significato della vera famiglia. Un passaggio esasperante e ammiccante. La presenza del cane Capi e il saltimbanco Vitalis, la sua vera madre,  Elisa, segneranno ognuno un passo in più lungo il sentiero che non ha mai fine ma solo un fine: l’affetto e il calore delle proprie origini.

Finale del film

Dopo tanto girovagare senza avere chissà quali mezzi, dopo tante peripezie ma incontri spettacolari, finalmente l’orfanello ritrova la strada di casa. Scoprirà di avere una mamma che non lo ha mai dimenticato e un fratellino che tornerà a camminare grazie a lui. Tanta povertà sarà surclassata da una vita agiata e dal ricordo dell’uomo che lo ha trattato come un figlio anche essendo un perfetto sconosciuto: Vitalis

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