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Delitto dell’Olgiata: il killer libero dopo soli dieci anni, una beffa

Contessa Alberica Filo della Torre omicidio Nove TV

Il delitto dell’Olgiata fu un caso di cronaca nera che scosse l’opinione pubblica negli anni ’90. Il Killer è stato identificato molti anni dopo, era il maggiordomo della contessa Alberica Filo della Torre, finito poi in carcere nel 2011. Dunque, Vent’anni dopo il delitto l’arresto dell’omicida, condannato in seguito a soli 16 anni di carcere. Ma la beffa peggiore arriva dopo, quando esce dal carcere per buona condotta dopo soli 10 anni. Il figlio della contessa a suo tempo disse: ” Una giustizia che non dà certezza è indegna. Mio padre perseguitato dai magistrati“.

Delitto dell’Olgiata: il killer libero dopo soli dieci anni, una beffa

Dopo soli 10 anni di carcere, il domestico filippino, condannato a 16 anni per l‘omicidio dell’Olgiata, uscì dal carcere. Una beffa nella beffa per i parenti della vittima, considerando la sua cattura, dopo ben vent’anni dal crimine. Nel frattempo, il killer della contessa Alberica Filo della Torregirava libero e senza problemi, anche se fu tra i primi ad essere sospettati dell’omicidio.

Secondo il figlio della contessa, la giustizia non è stata in grado di fare il suo ruolo, prima cercando il colpevole in fantasiose piste infondate, e poi, dopo che l’inchiesta è stata riaperta grazie al marito di Alberica, è arrivata una condanna con rito abbreviato all’acqua di rose. Dopo battaglie, norme e cavilli legali, quasi più a tutela dei delinquenti che delle vittime, ricorda il figlio di Alberica, è arrivata la beffa peggiore: libero dopo soli 10 anni di carcere.

Alberica Filo della Torre, strangolata e massacrata a colpi di zoccolo nella villa all’Olgiata

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Manfredi Mattei, è il figlio ormai 40enne della contessa Alberica Filo della Torre, strangolata e massacrata nella sua villa all’Olgiata il 10 luglio 1991. Il giovane oggi prova ancora grande amarezza per i fatti che hanno avvolto l’omicidio di sua madre. Manuel Winston Reyes, questo il nome del killer, è uscito da Rebibbia dopo soli 10 anni di carcere. Il domestico filippino arrestato nel 2011 dopo che un magistrato trovò una sua telefonata a uno strozzino e in seguito al Dna prelevato da una macchia di sangue sul lenzuolo della contessa, è uscito dal carcere nel 2022, con sei anni d’anticipo, per benefici vari.

Secondo Manfredi Mattei, l’uomo avrebbe reso in giro tutti. Non solo è riuscito ad uscire prima dal carcere, ma prima di andarci è riuscito a vivere serenamente, facendosi anche una famiglia e dando il nome della contessa uccisa a sua figlia.

La morte della contessa Alberica fu un vero e proprio cold case italiano, a causa di alcuni agenti coinvolti.
Manfredi Mattei ammette: ” Se è vero che le tecniche del Dna si sono evolute molto dopo l’omicidio di mia madre, e quindi il ritardo si potrebbe spiegare, l’intercettazione della telefonata del filippino ad un ricettatore per piazzare i gioielli di mia madre era lì sin dall’inizio. Ma il testo della conversazione non è stato mai sbobinato e tradotto“.

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