Il film Hammamet ripercorre gli ultimi anni di vita di Bettino Craxi uno dei leader politici più conosciuti del XX secolo in Italia.

Le accuse contro Bettino Craxi

Bettino Craxi, storico leader del Partito Socialista Italiano (PSI) e Presidente del Consiglio dal 1983 al 1987, è stato uno dei protagonisti della politica italiana durante la cosiddetta Prima Repubblica. Negli anni ’90, il suo nome venne associato a Mani Pulite, un’inchiesta giudiziaria che svelò un sistema di corruzione diffuso nei finanziamenti ai partiti politici. Craxi fu accusato di corruzione e finanziamento illecito ai partiti, due reati che segnarono il suo declino politico e personale.

Le due principali condanne definitive riguardarono:

  1. Corruzione (5 anni e 6 mesi di reclusione): Craxi fu riconosciuto colpevole di aver ricevuto tangenti nell’ambito del sistema degli appalti pubblici.
  2. Finanziamento illecito (4 anni e 6 mesi): i giudici stabilirono che Craxi avesse gestito un flusso illegale di denaro per sostenere il PSI.
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Craxi non negò mai l’esistenza di finanziamenti illeciti, ma si difese sostenendo che fossero una prassi condivisa da tutti i partiti. In una famosa dichiarazione in Parlamento, affermò: “Se vogliamo parlare di finanziamento illecito, allora bisogna ammettere che nessuno è innocente in questo sistema.”

Perché viveva ad Hammamet

Hammamet, cittadina tunisina sul Mediterraneo, divenne il rifugio di Craxi nel 1994, dopo le condanne e le accuse legate a Mani Pulite. Lì trovò ospitalità grazie all’amicizia con il presidente tunisino Zine El-Abidine Ben Ali. La scelta di vivere in Tunisia fu dettata dal fatto che il paese non prevedeva l’estradizione verso l’Italia, impedendo così alla giustizia italiana di procedere con il suo arresto.

Craxi definì il suo soggiorno ad Hammamet un esilio politico, sostenendo di essere vittima di un sistema giudiziario che aveva trasformato le indagini di Mani Pulite in una “caccia alle streghe”. Molti critici, però, ribatterono che la sua permanenza in Tunisia fosse più vicina alla latitanza che a un vero esilio.

La sua vita ad Hammamet era lontana dall’immagine di lusso sfrenato. La sua villa, chiamata Villa Europa, era modesta, decorata con oggetti d’arte locale e quadri dipinti dallo stesso Craxi, che dedicava il tempo alla scrittura e al modellismo. La residenza era comunque sorvegliata dai servizi tunisini per motivi di sicurezza.

La morte a Hammamet

Bettino Craxi morì ad Hammamet il 19 gennaio 2000, a 65 anni, a causa di complicazioni legate a un diabete mellito aggravato da un tumore ai reni. La sua salute si era deteriorata negli anni, ma rifiutò il ritorno in Italia per sottoporsi a cure mediche adeguate, temendo l’arresto.

La morte di Craxi sollevò molte discussioni. Alcuni lo ricordarono come un uomo di Stato capace, che aveva modernizzato la politica italiana e consolidato i rapporti internazionali del paese. Altri lo criticarono come il simbolo di una politica corrotta e distante dai bisogni dei cittadini.

Il suo funerale si tenne ad Hammamet, dove venne sepolto in un piccolo cimitero con vista sul mare. Sulla sua tomba è inciso semplicemente il nome “Bettino Craxi”, senza titoli né epitaffi, un’immagine che contrasta con il peso politico che ebbe nella storia della Repubblica Italiana.

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