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Hammamet, chi era nella realtà Fausto Sartori: storia vera dell’uomo che voleva uccidere Craxi

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Il film Hammamet, diretto da Gianni Amelio, ha riacceso l’interesse sulla figura di Bettino Craxi e sugli eventi legati al suo esilio in Tunisia. Tra i personaggi più enigmatici della pellicola spicca Fausto Sartori, un giovane determinato a vendicarsi del leader socialista. Ma chi era realmente Fausto Sartori?

Fausto Sartori: un personaggio di finzione

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, Fausto Sartori non è mai esistito nella realtà. Il personaggio, interpretato da Luca Filippi, è stato creato dal regista per incarnare un simbolo di conflitto e confronto. Nel film, Sartori è il figlio di Vincenzo Sartori, tesoriere del Partito Socialista Italiano, che si suicida in seguito allo scandalo di Tangentopoli.

La trama mostra Fausto come un uomo dilaniato dal dolore e dal rancore, deciso a vendicare la morte del padre accusando Craxi di essere il responsabile del suo tragico destino. La sua missione: uccidere Craxi, rifugiatosi ad Hammamet dopo le condanne giudiziarie che lo avevano travolto in Italia.

Il ruolo narrativo di Fausto Sartori

Secondo le parole dello stesso Gianni Amelio, Sartori rappresenta un espediente narrativo: “Avevo bisogno di un antagonista, il figlio di qualcuno che in vita aveva cercato di far capire al presidente che la situazione stava precipitando. È come se Fausto voglia ottenere da lui le risposte che non ha potuto avere dal padre”.

La presenza di Fausto serve a costringere Craxi, interpretato magistralmente da Pierfrancesco Favino, a fare i conti con il proprio passato. Attraverso gli scontri verbali e le accuse del giovane Sartori, il regista cerca di mettere a nudo la complessità e le contraddizioni del leader socialista, in bilico tra orgoglio, rimpianto e negazione.

Vincenzo Sartori: il collegamento con la realtà

Pur essendo anch’egli un personaggio inventato, Vincenzo Sartori trae ispirazione dalla figura di Vincenzo Balzamo, storico tesoriere del PSI. Balzamo fu coinvolto nell’inchiesta Mani Pulite e morì d’infarto nel 1992, poco dopo aver ricevuto un avviso di garanzia. La sua vicenda personale e politica rispecchia le difficoltà e le pressioni vissute dai protagonisti di Tangentopoli, elementi che il film di Amelio rielabora in chiave drammatica.

La funzione simbolica dei Sartori

I personaggi di Vincenzo e Fausto Sartori, pur essendo frutto della fantasia, offrono uno spunto per riflettere su colpa, responsabilità e redenzione. Attraverso la loro storia, Gianni Amelio esplora i lati oscuri della politica italiana di quegli anni e le conseguenze umane di decisioni discutibili. Fausto Sartori non è solo un antagonista: è una voce che reclama giustizia e verità, costringendo Craxi a guardarsi dentro.

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