È già arrivata alla seconda puntata la nuova stagione de Il Commissario Ricciardi a cui ha prestato il volto l’amato Lino Guanciale. Le sue avventure sono tratte dagli omonimi romanzi di Maurizio De Giovanni dalla cui fantasia è nato questo particolarissimo poliziotto.
L’evoluzione de Il Commissario Ricciardi
Il Commissario Ricciardi, a differenza di tanti altri suoi colleghi della letteratura, ha una qualità in più. Luigi Alfredo infatti fin da bambino ha il dono, o la maledizione, di poter vedere i morti strappati alla vita da un atto di violenza.
Quelli che appaiono nitidi davanti ai suoi occhi azzurri non sono però semplici fantasmi ma le anime dei defunti immobilizzate nell’ultimo pensiero avuto prima di spirare. Grazie a questo punto di vista privilegiato riesce quindi a conoscere dettagli utili per risolvere le sue indagini.
Nella seconda stagione della fiction targata Rai gli appassionati del personaggio interpretato da Lino Guanciale riceveranno belle sorprese. Man mano infatti la spessa corazza di Luigi Alfredo andrà a rompersi in qualche punto lasciando così la possibilità di far entrare nella sua vita un po’ di amore. Un sentimento che il commissario non si è mai concesso di regalarsi ma da cui al contrario è sempre fuggito.
Il suo cuore, come ben sanno i lettori di De Giovanni, batte per Erica ma nella seconda stagione si vedrà il poliziotto in bilico con nuovi sentimenti. A farli nascere saranno due personaggi carichi di bellezza e fascino ovvero Livia, già da tempo innamorata di lui, e la delicata Bianca.
Luigi Alfredo potrebbe anche lasciare la polizia
Il Commissario Ricciardi, a differenza dei suoi colleghi e in particolar modo dal suo diretto superiore Garzo, non ha alcun interesse per la fama e i soldi. Di denaro in realtà ne ha talmente tanto che potrebbe anche non lavorare. Luigi Alfredo infatti è il Barone di Malomonte, ricco proprietario terriero nel Cilento di cui è originario.
Il suo solo scopo è risolvere i delitti e dare finalmente pace alle povere anime che puntualmente si presentano ai suoi occhi. L’unica a tenere veramente in considerazione le sue finanze è la sua tata Rosa il cui testimone, dopo la sua scomparsa, passa nelle mani della nipote Nelide.
Sono loro infatti che si occupano con il pugno fermo e l’interesse che manca al loro “signorino” dei suoi possedimenti. Più volte nei romanzi si sottolinea che, senza l’impegno delle due donne, i mezzadri l’avrebbero da tempo portato alla rovina.