Questa sera, mercoledì 24 maggio su Rai 1, in prima serata, c’è il film che ha ricevuto tre nomination agli Oscar, Il diritto di contare. La pellicola si ispira all’omonimo libro di Margot Lee Shetterly e al cinema è stata lanciata con il claim “Volevano cambiare le loro vite e invece hanno fatto la Storia“.

Il diritto di contare, storia vera di tre scienziate afroamericane nello spazio della Nasa

Theodore Melfi, il regista, ha pensato ad un cast da capogiro, composto da tre attrici afroamericane,  Janelle Monáe, Taraji P. Henson e il premio Oscar Octavia Spencer. Alle tre attrici stellari si uniscono anche Kevin Costner e Kirsten Dunst. Il film racconta la storia vera di Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson, le tre donne scienziate afroamericane che a cavallo degli anni Quaranta e Sessanta, tra discriminazione, misoginia, razzismo e sessismo, hanno dato una svolta alla corsa nello spazio della Nasa.

Tra queste eroine, c’è anche Katherine Johnson, matematica, scienziata e fisica afroamericana che con coraggio ha sfidato il razzismo e la discriminazione sessista dell’epoca. Solo così facendo, riuscì ad ottenere il giusto posto che meritava nella società. La Johnson ha dato un contributo molto rilevante alla Nasa e alle missioni spaziali americane.

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Il diritto di contare è un film emozionante e intenso ambientato nell’America della segregazione razziale e dove tre talentuose e forti donne afroamericane danno un prezioso ed elevato contributo scientifico alle Missioni spaziali della Nasa.

Il diritto di contare, la trama del film

Il racconto parte dall’anno 1961, nell’America della segregazione razziale e delle discriminazioni. Tre donne afroamericane, Katherine Johnson, Mary Jackson e Dorothy Vaughan sono impiegate lavorativamente presso l’Langley Research Center di Hampton e in seguito vengono designate alla squadra dei calcoli dei voli spaziali. L’ambiente in cui le tre donne si ritrovano è avverso ai neri e anche sessista ma, nonostante questo, le scienziate svolgono al meglio il proprio lavoro.

Nonostante l’ambiente misogino e razzista, riescono comunque a guadagnarsi il rispetto dei loro colleghi, uomini e bianchi. Le tre scienziate risolvono problemi complessi e delicati, contribuendo così al tracciamento delle traiettorie del Programma Mercury e alla missione Apollo 11. Proprio quest’ultima, è la famosa missione che porterà nello spazio l’americano John Glenn. L’astronauta è partito in orbita solo dopo che Katherine Johnson verificò di persona la correttezza dei calcoli fatti al computer.

Il film, Il diritto di contare, è anche una storia di riscatto

Il film è senza dubbio una storia di riscatto, ma non solo. La pellicola è anche un girato che fa riflettere sulle condizioni dei neri, ma soprattutto delle donne nere in America. Le scienziate lavoravano segregate, all’interno di un ufficio dove agli afroamericani la Nasa chiedeva di fare e rifare controlli su calcoli di ogni sorta. Questo era un modo per liberare gli altri matematici, ingegneri e fisici bianchi in modo che potessero occuparsi d’altro.

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