Su Rai 1, martedì 15 agosto 2023, in prima serata, va in onda il film capolavoro di Luchino Visconti. Il Gattopardo compie 60 anni ma è come non li senta.

Tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, la pellicola ha avuto una nomination agli Oscar nel 1964 per i migliori costumi realizzati da Pietro Tosi.

Nel 1963 il film ha ottenuto una Palma d’oro a Cannes per il regista Luchino Visconti. 

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Nonostante l’età, Il Gattopardo è ancora oggi l’affresco più importante sull’Italia e i suoi mille volti, nonché contraddizioni.

Il Gattopardo, film di Luchino Visconti e l’Italia incapace di cambiare

Il Gattopardo è un film capolavoro, attuale e inimitabile, simbolo di grandezza e verità nella storia italiana del cinema. Il kolossal di Luchino Visconti compie 60 anni ma la sua posizione resta ancora oggi centrale e attuale anche per i suoi significati.

Trionfo internazionale della settima arte italiana, la pellicola rappresenta anche lo stesso modo in cui noi italiani parliamo del nostro paese dalle mille facce e contraddizioni, incapace di cambiare veramente.

Resta dunque anche oggi un film dall’intrinseco significato iconico. Raffinato, coerente, vero, Il Gattopardo, nonostante all’epoca osteggiato dal clima politico, rimane un film di eccezionale caratura e grandissimo significato.

Tutto inizia con la spedizione dei Mille di Garibaldi in Sicilia. Terra non più marginale, avrebbe cambiato l’Italia, mettendoci di fronte ad una moltitudine di aspetti intrinsechi alla nostra società. Luchino Visconti dunque, con cinica realtà ci parla di una parte di paese che ha come obiettivo il cambiamento, per poi non cambiare mai davvero.

Tutto deve cambiare perché tutto resti uguale

Il Gattopardo è un film potente che suscita sussulti e disagi profondi mano a mano che avanza la trama, grazie anche alla grande sensibilità e verità di Luchino Visconti, che riuscì a perfezionare il racconto sul Risorgimento iniziato ben nove anni prima. Grazie al romanzo che aveva a disposizione, che valse il Premio Strega postumo a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Visconti alla fine realizzò un capolavoro incredibile, ambizioso e molto difficile.

Il Gattopardo è la storia della fine di un mondo e dell’inizio di un altro, con tutto il caos intorno creato. Visconti riesce a far passare il messaggio di come cambiamento non voglia dire per forza di cose miglioramento. Così come la stessa immobilità non è per forza nobile, anche se usata per preservare valori ed idee. Il fascino per un mondo perduto in Visconti forse esercitava anche qualche romantica nostalgia.

Una pellicola che racconta il senso di Italia e degli italiani

Burt Lancaster è il Principe di Salina, sopravvissuto a se stesso, come del resto il suo vecchio mondo, spazzato via, tentava di fare resistendo all’era delle Rivoluzioni. Tuttavia, il significato profondo de Il Gattopardo è che la storia avanza e non torna indietro.

Il nobile assiste alla fine della Sicilia in cui è cresciuto, conscio che gli stravolgimenti subiti sono senza possibilità di ritorno.

Il Principe capisce che il tempo dei grandi felini è finito, e d’ora in poi al loro posto ci saranno sciacalli, iene, nuovi ricchi e borghesi ormai fauna dominante. Spera nei giovani il Principe, slogan in seguito più volte riciclato in Italia senza però mai fare nulla di concreto.

Il Principe del resto sa che nella sua Sicilia l’unico peccato che non si perdona è quello che rinnega passività e immobilismo.

Suo nipote Tancredi è invece spregiudicato e molto furbo, sposa colei che suggellerà col matrimonio l’evoluzione mancata, l’assenza di ogni reale progresso.

Ma la bella Angelica, a differenza di molti popolani dai modi grezzi, è molto stimata dal Principe che lpensa sia anche l’unica in grado di rinvigorire un corpo ormai malato e decadente. Luchino Visconti, però, ci mostra la materialità di una scelta, metafora del nuovo mondo che avanza.

Suo nipote Tancredi ha il titolo nobile che ancora vale qualcosa, Angelica, invece, ha il denaro che tuttavia non compra rango e autorevolezza che solo passato e tradizione possono davvero garantire. In quel ballo simbolico, la giovane viene dunque inglobata dentro lo sfarzo ormai vuoto di quel mondo aristocratico moribondo, distruggendo così ogni reale possibilità di cambiamento.

Come mai Visconti ci mostra questo ingresso nel vuoto? Perché rappresenta l’ultimo atto di disperata trasformazione e sopravvivenza di una data classe sociale. 

Visconti con il Gattopardo in qualche modo è riuscito a raccontare la Storia ma anche l’umanità, con tutta la sua contrapposizione interna necessaria alla sopravvivenza di qualcosa mai passato.

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