Martedì 15 agosto 2023, su Rai 1 in prima serata va in onda il film kolossal di Luchino Visconti, Il Gattopardo. “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi” recita Il Gattopardo, film capolavoro che riassume il senso di un indelebile racconto di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Don Fabrizio Corbera, principe di Salina, è ormai un uomo malinconico che vede decadere tutto il fasto di un’epoca e casta.

Il Principe però, spera nei giovani. Ma ciò che accade è metafora valida tutt’oggiil cinismo e l’opportunismo del suo giovane nipote Tancredi Falconeri rappresenta tutto l’immobilismo di una nazione capace di adattarsi al nuovo cambiamento rappresentato dell’alta borghesia. Tutto resta com’è, se tutto cambia, e tutto riesce a resistere ai cambiamenti sociali, politici ed economici di un’epoca.

Trama de Il Gattopardo

Correva l’anno 1860 e Garibaldi si accingeva a sbarcare in Sicilia. Il principe Fabrizio Salina assiste così a tutti i cambiamenti che ne conseguono. La guerra incombe, e così il principe si trasferisce, insieme alla sua famiglia, nella residenza di campagna, a Donnafugata. E’ proprio qui che il giovane nipote del Principe, Tancredi, si innamora della bella Angelica, la figlia del sindaco, esponente della nuova borghesia nascente.

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Tancredi partecipa alla battaglia di Palermo dei garibaldini e si distingue per merito. Angelica e Tancredi si sposano e diventano il simbolo del passaggio di potere tra la nobiltà latifondista e la borghesia mercantile.

La loro unione viene ufficializzata durante un lungo e sfarzoso ballo nella residenza principesca.

Il Gattopardo è un film epico che con la sua lentezza, che termina nel gran ballo a corte, governa i ritmi di vita dell’aristocrazia fondiaria siciliana. Nella pellicola scorrono non solo ritmi, ma anche agio, costumi e abitudini, nonché riflessioni di una classe sociale ormai moribonda. Luchino Visconti con gran maestria riesce a far assistere il pubblico alle trame del cambiamento: dai salotti ai campi di battaglia, i notabili decidono chi muoverà i fili del potere futuri.

Ma il Gattopardo rappresenta anche il ritratto di un uomo, il Principe di Salina, magnificamente interpretato da Burt Lancaster. La sua è un’interpretazione più che riuscita, eccezionale, profondamente toccante e ricca di garbo. Il Gattopardo è anche un inno alla Sicilia, al suo popolo, tra profumi, bellezza, paesaggio e anche violenza.

Il Gattopardo su Rai 1: “Tutto resta com’è, se tutto cambia”

Se tutto intorno a te sta cambiando, cosa fai? Se tutto ciò che conosci e ami scompare per lasciare spazio ad altro?

Chi può lasciar andare un mondo che ama, conosce e che lo ha formato, senza dolore per il tempo che scorre e se ne va?

Queste sono le domande alla base della condizione umana che ritroviamo spesso nelle scene de Il Gattopardo, il capolavoro senza tempo di Luchino Visconti e adattato dal romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Il principe siciliano durante il Risorgimento, si rende conto che il suo ruolo è finito, la sua intera classe sociale è finita, quindi è giunto il tempo di ritirarsi nell’ombra. Visconti, con questo meraviglioso adattamento cinematografico riferisce ogni gesto, parola e speranza di vita di un mondo perduto e che pian piano scompare nel blu del magnifico cielo di Sicilia.

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