“Il giro del mondo in 80 giorni” tratta dal romanzo di Jules Verne del 1873 è in onda su Rai 2 questa sera. La trama segue il protagonista, Fogg, insieme ai suoi compagni di viaggio Passepartout e Abigail “Fix”, mentre intraprendono un’avventura per vincere una scommessa. L’obiettivo è attraversare il globo in soli 80 giorni. L’appuntamento per il finale è per la vigilia di Natale.

Una scommessa impossibile

La sceneggiatura è ambientata a Londra nel 1822. Il protagonista, Phileas Fogg, è un ricco lord con la mania del tempo. Tutto è posto sotto il calcolo matematico finanche i passi che lo separano dalla sua abitazione fino al circolo che frequenta. Proprio qui stipulerà un accordo con il suo nemico affrontando una dura sfida in 80 giorni partendo il 2 ottobre e ritornando per Natale. Quante cose accadono in questo lasso di tempo. Il ricchissimo britannico non ha sete di conoscenza ma solo impostare il tutto sotto l’aspetto della determinazione e ambizione.

Un’avventura incredibile

Fogg ha attraversato il mondo toccando le diverse mete dei  continenti. Non tutto è andato liscio, addirittura avrà un mandato di arresto da Hong Kong e l’agente doganale non gli permette di passare. Viene poi arrestato e messo in prigione, viaggerà sull’elefante e scoprirà nuovi popoli. Si innamorerà ella donna che ha salvato in un’isola e accanto ci sarà sempre il suo fedele maggiordomo. Tante volte, il ricchissimo lord britannico, dovrà rifare i conti e i calcoli per non venire meno all’accordo. Arriveranno al termine con un anticipo di 15 minuti al Club, dove una folla li attende per verificare la sconfitta o la vittoria.

Un significato profondo

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“Il giro del mondo in 80 giorni” appartiene al genere letterario dei romanzi d’avventura per ragazzi. C’è sentore di positività sullo sfondo della Seconda Rivoluzione Industriale. Lo scrittore esplora l’entusiasmo e l’ottimismo del periodo alla fine del secolo vecchio. La possibilità di compiere il giro del mondo, in soli ottanta giorni, diventa una metafora del potenziale illimitato dell’innovazione e della determinazione umana. Il romanzo diventa un inno all’audacia, al progresso e alla fiducia nell’avanzamento tecnologico come strumento per superare sfide e raggiungere obiettivi impensabili.

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