La serie di Rai 1 si sta avviando verso il suo finale. Il Metodo Fenoglio in questa nuova puntata, in onda il 10 dicembre in prima serata, vedrà l’evoluzione delle numerose indagini che il maresciallo ha fatto nel tempo.
Il Metodo Fenoglio: Lopez decide di collaborare: “Non ho ucciso Damiano”
Le vicende dei nostri personaggi si muovono sempre nel contesto di Bari, la città alle prese con l’aumento della malavita degli anni ’90. La fiction si concentra sulle indagini di Fenoglio e sui tanti fatti di violenza che sconvolgono la cittadina.
Dopo aver scoperto e indagato sul misterioso delitto, il maresciallo Fenoglio e il brigadiere Pellecchia si ritrovano a fare i conti con una sparatoria improvvisa. L’evento delittuoso è avvolto dal mistero ma, intanto, molte altre vite umane vengono perse. La violenza è una lingua che capiscono tutti… Parte così la penultima puntata del Metodo Fenoglio. Il Maresciallo in chiesa sente e chiede a Lopez cosa voglia dire e a chi si riferisce la frase e la risposta è: a Damiano.
Tornati in questura, il maresciallo avverte la squadra che Lopez ha deciso di collaborare, si cerca un avvocato difensore. Lopez chiede: “Io collaboro ma voi dovete proteggere la mia famiglia a Torino“. Fenoglio accetta e avvisa i colleghi in Piemonte.
Durante l’interrogatorio Lopez insiste a dire che non è stato lui ad uccidere Damiano: “Lui per me era come un figlio” afferma. Gli spiegano che forse è morto e lui non se n’è accorto e a questo punto Lopez chiede come è morto il bambino: “Io con Damiano non c’entro niente“.
Che fine ha fatto Simone?
L’interrogatorio prosegue e Lopez confessa molti omicidi ma non quello del bambino. Lopez parla della morte di Simone, finito bruciato. Intanto in Piemonte la questura prende sotto l’ala protettiva la famiglia di Lopez. Grimaldi ha ucciso Simone a casa di Lopez: “E’ stato lui e ha ucciso anche il mio cane. Mi è dispiaciuto molto per Simone, ma un uomo si può difendere un cane invece no. Dopo è iniziata la guerra. Solo un pazzo può fare cose del genere e lui lo è”. lla fine confessa che il potere lo ha preso in mano lui. Alla squadra l’uomo pare molto intelligente e anche sincero quando dice di aver voluto bene a Damiano, tuttavia sospettano che potrebbe essere stato solo il mandante del rapimento del bambino. L’interrogatorio finisce, è notte, e tutti tornano alle proprie case.