Nei fatti che portarono all’omicidio di Carlo Alberto Dalla Chiesa è stato coinvolto anche l’agente Domenico Russo. Un attentato che è avvenuto in via Carini il 3 settembre del 1982. Insieme a Domenico Russo e al generale Dalla Chiesa è morta anche Emanuela Setti Carraro, che è stata la seconda moglie del generale stesso.

Ma in particolare ciò su cui vogliamo soffermarci è Domenico Russo, agente in servizio nella scorta del generale. Che cosa sappiamo su di lui?

Chi era Domenico Russo

Domenico Russo era un agente della Polizia che era nato nel 1950. Era stato preso come agente di scorta di Carlo Alberto Dalla Chiesa che allora era prefetto della città di Palermo. Nell’agguato che li ha sorpresi Domenico Russo non morì subito, ma rimase ferito in maniera grave. Si spense poi 12 giorni dopo.

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La storia di Domenico Russo è strettamente legata a quella di Dalla Chiesa e di Emanuela Setti Carraro, perché insieme queste tre persone rimasero vittime delle vicende più oscure della criminalità organizzata del tempo.

Anche Sergio Mattarella, il Presidente della Repubblica, in occasione del 40esimo anniversario dell’attentato perpetrato ai danni del generale Dalla Chiesa, ha voluto sottolineare l’impegno di Domenico Russo, presentandolo come un esempio di vero coraggio di tutti coloro che per motivi anche professionali affrontano numerosi rischi proprio in nome della difesa della giustizia.

La biografia di Domenico Russo

Domenico Russo era nato il 27 dicembre del 1950 a Santa Maria Capua Vetere. Era coetaneo, quindi, della seconda moglie del generale Dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro. Era entrato a far parte della scorta del prefetto di Palermo un anno prima dell’attentato ed è morto quando aveva 32 anni.

In base a ciò che è stato ricostruito dell’attentato, l’agente non si trovava sulla stessa automobile del generale, ma era a bordo del veicolo che seguiva quello in cui c’erano Carlo Alberto Dalla Chiesa ed Emanuela Setti Carraro.

Una BMW si sarebbe avvicinata al veicolo di Dalla Chiesa, mettendo a punto diversi colpi di kalashnikov. Poi un altro esponente della criminalità organizzata avrebbe rivolto dei colpi contro l’auto su cui viaggiava il poliziotto.

In realtà all’epoca a livello mediatico la morte dell’agente Domenico Russo passò in secondo piano, ma il tutto venne ricordato con molto effetto da Paolo Setti Carraro, fratello di Emanuela.

La vedova di Domenico Russo, Filomena Rizzo, ha annunciato di non intendere partecipare alla commemorazione a Palermo. Non si è trattata di una polemica, ma di una sua scelta anche per tutelare i due figli piccoli, Dino e Antonio, che all’epoca avevano quattro e due anni.

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