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La seconda chance: il messaggio del film e la distanza che esiste tra genitori e figli

Film Rai 1 La seconda chance sulla genitorialità

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Rai 1 propone, venerdì 29 dicembre, in prima serata, il film commedia La seconda chance. Una commedia divertente ma che induce anche a pensare alle complesse dinamiche tra genitori e figli adolescenti.

La seconda chance: il messaggio del film e la distanza che esiste tra genitori e figli

La seconda chance è un film con un cast d’autore, tra cui troviamo Max Giusti e Gabriella Pession. Una pellicola che arriva dritta al cuore dei telespettatori, mettendo al centro il concetto di famiglia tra incomprensioni e momenti di riflessione che portano ad una crescita interiore dei personaggi.

Trama del film la vita della famiglia Mancini, apparentemente normale e ordinaria, che, tuttavia, si troverà a dover superare ostacoli e momenti di sfida avvincenti. I Mancini sono formati da Max e Anna, marito e moglie insieme da venticinque anni, che devono affrontare un momento di cambiamento molto importante: il diciottesimo compleanno dei loro due figli, i gemelli Nico e Tina.

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Sarà proprio questa occasione di festa a fare emergere incomprensioni nascoste e parole mai dette. Il momento clou della tensione arriverà proprio durante la festa di compleanno dei gemelli, che porterà tutti i familiari a un momento di profonda riflessione sui rapporti che li legano gli uni agli altri. Max e Anna, i genitori, si interrogano su come poter ritrovare un legame sereno con i propri figli.

La pellicola mette in scena molto più del racconto di una normale famiglia con problemi tra genitori e figli, mostrando le difficoltà e le incomprensioni che il crescere porta con sé e la difficoltà dell’essere genitori.

Una commedia che parla, attraverso una storia semplice, della realtà di tutti i giorni con cui molte persone si trovano a convivere e che offre un messaggio di speranza e riflessione.

I genitori conoscono davvero i propri figli?

Umberto Carteni, regista de La seconda chance, ha raccontato che con questo film ha cercato di mettere in scena il concetto di famiglia, affrontando in particolare il rapporto genitore-figlio con leggerezza e allo stesso tempo veridicità.

Uno spaccato delle dinamiche che si innestano quotidianamente in molti nuclei familiari, che con leggerezza e una sana dose di divertimento vuole mettere a nudo le paure e perplessità dei personaggi per rispecchiare quella distanza che, troppo spesso, si crea tra i figli e i genitori.

La storia porta i telespettatori a riflettere su quanto i genitori, in realtà, non conoscano le reali vite dei propri figli, troppo presi dalla propria vita e routine che porta a guardarli in modo disattento.

Proprio Umberto Carteni ha sottolineato come in un’epoca come la nostra, in cui siamo sempre più connessi con tutti e tutto, ci disconnettiamo dalle persone a noi più care. Il regista ha anche raccontato di come, durante le riprese del film, il montaggio e le successive visioni, si sia immedesimato nella storia ed emozionato con il racconto della vita dei Mancini. Un racconto di vita quotidiana che viene proposto in maniera semplice, ma non banale, che mette in scena sentimenti e riflessioni che spesso tormentano molte persone nella vita di tutti i giorni. Il regista ha anche affermato di essersi immerso nei suoi stessi limiti di genitore, analizzando dentro di sé i propri fallimenti e lasciandosi guidare dalla narrazione della storia: un mix di fattori che sono riusciti a dare credibilità ai personaggi e, al tempo stesso, a rendere il film una commedia leggera.

 

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