La Storia, un romanzo di Elsa Morante, è stato scritto in un arco di tre anni, tra il 1971 e il 1973, e pubblicato nel 1974. Questo libro, che ha rapidamente guadagnato popolarità e generato discussioni intense, si distingue dai tipici romanzi storici del diciannovesimo secolo. Ogni capitolo inizia con una dettagliata e imparziale descrizione degli eventi storici annuali dal 1900 al 1967.

Il romanzo La Storia, di Elsa Morante

Attraverso quest’opera, Elsa Morante esprime la propria esperienza personale e quella collettiva della guerra, vista dalla prospettiva di chi ne ha subito le conseguenze senza poter intervenire. L’obiettivo dell’autrice è di trasmettere alle generazioni future le sofferenze e le realtà di questa vicenda storica. Protagonista della narrazione, che abbiamo visto anche in occasione della messa in onda della serie La Storia, ispirata proprio al romanzo, è Ida Ramundo.

Nel tempo abbiamo appreso tante informazioni su questo personaggio e sugli altri protagonisti di La Storia, a partire da Useppe, il bambino figlio di Ida, e proseguendo con l’altro figlio della donna, Nino. L’ultima puntata di La Storia, in questa miniserie molto interessante trasmessa su Rai 1, ci fa scoprire molti dettagli su come si concludono le vicende di Ida e degli altri protagonisti. Ma che fine farà la madre di Useppe? Qual è il dolore che la donna proverà nel corso del tempo?

Il personaggio di Ida Ramundo

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Il libro ha come figura centrale Ida Ramundo, vedova di Mancuso, una donna giovane e insegnante di scuola elementare. La madre di Ida, Nora Almagia, insegnante di scuola elementare con radici ebraiche, cambiava l’accento del suo cognome da Almagià ad Almagìa per paura delle leggi razziali. Nora lasciò Venezia dopo aver ricevuto un incarico a Cosenza, dove incontrò il marito.

Giuseppe Ramundo, originario di una famiglia della Calabria, era anche lui insegnante di scuola elementare. A differenza della moglie, tranquilla e riservata, Giuseppe esprimeva privatamente ideali anarchici. Nata nel 1903, Ida, grazie al suo impegno, eccelse negli studi e seguì le orme dei genitori diventando insegnante di scuola elementare.

La famiglia di Ida Ramundo

Ida, che aveva perso i genitori in giovane età, crebbe affrontando dolore e paura. Ma trovò conforto e pace grazie all’amore e alla cura ricevuti dal marito Alfio, anch’egli insegnante, e dal figlio Nino. Sebbene Nino le causasse preoccupazioni e dispiaceri man mano che cresceva, Ida era grata per il sostegno della sua famiglia.

Al momento degli eventi descritti, Ida aveva trentasette anni. Il suo fisico esile sembrava quello di una donna più anziana. In contrasto, il suo viso rotondo e gradevole non mostrava segni evidenti di invecchiamento e le sue labbra le conferivano un’aria giovanile; i suoi capelli erano crespi e molto scuri, sebbene fossero comparse delle ciocche bianche.

Ida era una persona modesta e timida, solita a mettere i bisogni altrui prima dei propri, e a fatica si apriva con gli abitanti del suo quartiere. Ida condivideva con la madre un profondo timore di essere arrestata, una paura che la perseguitò fino al giorno in cui fu portata in un ospedale psichiatrico.

Che fine fa Ida Ramundo: la storia del personaggio

Nel 1943, Ida perde la sua casa a causa di un bombardamento e si sposta con i suoi figli in un rifugio per gli sfollati a Pietralata. Durante gli anni bellici, vivono in condizioni di estrema difficoltà, tra momenti di disperazione e gesti di solidarietà umana.

Dopo la fine della guerra nel 1945, Ida continua ad affrontare momenti duri e sofferenze. Nino non riesce a trovare una sua via e si dedica al contrabbando, morendo in uno scontro con la polizia. La presenza di Useppe aiuta Ida a sopportare il dolore.

Useppe inizia a manifestare segni di epilessia, una condizione fino ad allora latente, di fronte alla quale Ida si sente impotente. Una grave crisi epilettica porta alla morte del bambino. Questo evento distrugge Ida, che perde la ragione e viene ricoverata in un manicomio, dove muore nove anni dopo.

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