La serie televisiva di Rai 1 La Storia trae ispirazione dal libro di Elsa Morante e si focalizza sulle vicende della Seconda Guerra Mondiale a Roma. La narrazione si concentra su episodi vissuti da molte persone, mostrando la realtà degli eventi. La figura centrale, Ida Mancuso, sembra essere un personaggio di fantasia, creato per far comprendere al pubblico e ai lettori come fosse la vita quotidiana durante quei tempi difficili. Ida è una madre vedova con un bambino che si trova a gestire delle situazioni molto complesse nella sua vita.

Le numerose difficoltà per Ida

Ida affronta prove psicologiche estreme fino all’ultimo. Gli avvenimenti sono tragici e influenzano profondamente tutti i personaggi, senza eccezioni. Sebbene gli eventi storici siano autentici, la storia di Ida sembra essere un prodotto della fantasia di Elsa Morante, utilizzata per trasportare fatti storici concreti nella narrativa.

Attualmente Ida risiede con i suoi figli in un’abitazione situata a San Lorenzo. Il suo figlio maggiore, un giovane entusiasta della vita, si proclama fascista, anche se ignora il vero significato di tale ideologia. Un forte legame si sviluppa tra lui e il suo fratellino appena nato, Nino. Durante l’estate del 1943, Nino si arruola e si dirige verso il Nord Italia. In seguito, la residenza di Ida viene distrutta in un bombardamento, nel quale perde la vita anche il cane di Nino, Blitz. Di conseguenza, Ida e Useppe trovano riparo in un grande locale a Pietralata, destinato agli sfollati, dove incontrano un anziano, Giuseppe Cucchiarelli, e la famiglia de I Mille.

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Successivamente, arriva nel locale Carlo Vivaldi, che si presenta come uno studente di Bologna. Poco dopo, Nino fa ritorno, ora partigiano comunista con il soprannome di Assodicuori, insieme a Oreste Aloisi, detto Quattropunte. Anche Giuseppe Secondo si aggrega al loro gruppo partigiano, denominato Libera. Inoltre, Nino scopre che Carlo è un dissidente politico, catturato, torturato e fuggito durante la deportazione. Carlo si unisce ai partigiani dopo aver appreso l’uccisione della sua famiglia, assumendo il nome di Piotr, e rivela la sua vera identità: si tratta di Davide Segre.

Il piccolo Useppe perseguitato dagli incubi

I Mille ritornano a Napoli, lasciando Ida e Useppe da soli nel locale, dove in seguito giungono altri rifugiati. L’anno seguente, nel 1944, sfortunatamente perdono la vita Giuseppe Secondo e Quattropunte. Anche Maria, la ragazza di Nino, e sua madre, muoiono. Dopo la morte di Giuseppe, Ida riceve in eredità diecimila lire che lui aveva nascosto in un materasso. Successivamente, trova un’altra sistemazione, una stanza in affitto a Testaccio presso la famiglia Marrocco: Filomena, suo marito Tommaso e il figlio Giovannino con la moglie Annita.

La casa è frequentata da Santina, una prostituta che afferma di saper leggere le carte. Si viene a sapere che Giovannino è morto durante la ritirata dalla Russia. Un giorno arriva Davide, alla ricerca di Nino, che si presenta poco dopo. Nel 1946, la guerra è terminata, ma il piccolo Useppe è perseguitato dagli incubi a causa delle esperienze vissute. Mentre Nino diventa contrabbandiere, Ida affitta una casa e il ragazzo porta con sé un cane, Bella, al quale Useppe si affeziona immediatamente.

La malattia di Useppe

Useppe inizia a soffrire dei primi attacchi epilettici, ereditando la malattia della madre. La stabilità mentale di Ida è ulteriormente compromessa dalla morte di Nino in un incidente stradale dopo un inseguimento con la polizia. Nel 1947, Useppe passa il tempo per le strade di Roma con Bella e con Pietro Scimò, giovane fuggito da un riformatorio, e mantiene l’amicizia con Davide Segre, ora un uomo angosciato.

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