Le serie televisive proposte da Rai 1 sono sempre molto seguite dagli appassionati. Le Indagini di Lolita Lobosco 3 è in particolare la terza stagione di una fiction che da sempre è riuscita a coinvolgere i telespettatori.

Si tratta del racconto delle vicende del vicequestore Lolita Lobosco, che si trova a compiere delle indagini nelle varie ambientazioni che la serie propone nel corso delle puntate. Sono quattro gli episodi di questa terza stagione, mandati in onda settimanalmente. Ma in tanti si chiedono se Le Indagini di Lolita Lobosco 3 è una serie che si ispira ad una storia vera. Ecco qual è la verità.

Lolita Lobosco è un personaggio immaginario?

Qualcuno si chiede, viste le caratteristiche tipiche del vicequestore di Bari, se Lolita Lobosco sia un personaggio immaginario. La risposta a questa domanda non può essere che affermativa, infatti Lolita Lobosco non esiste nella realtà. È il frutto dell’immaginazione della scrittrice Gabriella Genisi, che ha introdotto questo personaggio nei suoi romanzi, prima che poi il tutto venisse trasformato nella fiction di Rai 1.

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Ma c’è di più da sapere a questo proposito, perché la Genisi ha voluto rendere un omaggio nella creazione del personaggio di Lolita Lobosco a Salvo Montalbano, il noto personaggio ispirato ai romanzi di Camilleri. Gabriella Genisi ha voluto creare una donna che in qualche modo potesse somigliare proprio a Montalbano.

Lolita Lobosco è espressione di tante sfaccettature caratteristiche delle donne del Sud e non ha paura di esprimere tutta se stessa, lottando anche contro stereotipi e pregiudizi. Quindi, se è pur vero che il vicequestore di Bari protagonista della serie Le Indagini di Lolita Lobosco 3 è un personaggio immaginario, comunque ha tratti che si ispirano alla realtà.

La personalità del vicequestore Lolita Lobosco

Nella serie che va in onda su Rai 1, il personaggio del vicequestore Lolita Lobosco è interpretato magistralmente dall’attrice Luisa Ranieri. La Lobosco è una donna molto vivace, che ha preferito investire molto nella sua carriera, pur mettendo anche un po’ da parte la sua vita privata.

Per molto tempo ha lavorato al Nord e poi finalmente ottiene il trasferimento a Bari. Non mancano le difficoltà, perché, ricevendo l’incarico di vicequestore, si ritrova a gestire una squadra composta da soli uomini. Questo, poiché comunque rimane se stessa, attira molti pregiudizi da parte degli uomini, ma anche da parte delle donne. Alla fine riesce sempre ad essere vincente.

Lolita come omaggio a Salvo Montalbano

Ha spiegato la scrittrice Genisi in una recente intervista che Lolita Lobosco è nata leggendo i libri di Andrea Camilleri, fantasticando come potesse essere un commissario donna con le stesse caratteristiche di Montalbano.

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