Fanny Targioni Tozzetti è stato il grande amore Giacomo Leopardi. Il suo personaggio, interpretato da Giusy Buscemi, è tra i protagonisti della miniserie Leopardi il poeta dell’infinito.
Chi era Fanny Targioni Tozzetti?
Fanny Targioni Tozzetti, nata Francesca Ronchivecchi il 9 maggio 1801 a Firenze, fu una nobildonna di grande bellezza e intelligenza, figlia di Luigi Ronchivecchi e di Teresa Manzi. Sposò Antonio Targioni Tozzetti, un medico e botanico, con il quale ebbe tre figlie. La sua casa in via Ghibellina divenne un importante salotto letterario frequentato da numerosi intellettuali e artisti. La sua avvenenza, unita alla sua spigliatezza, le valse la fama di donna sensibile alle lusinghe degli uomini, suscitando non pochi pettegolezzi nella società fiorentina.
Fanny fu descritta in vari ambienti come una donna capace di incantare chiunque la incontrasse. La sua bellezza era riconosciuta da tutti, ma la sua intelligenza e la sua passione per la cultura la resero una figura centrale nella vita letteraria di Firenze.
Un amore non corrisposto: Giacomo Leopardi e Fanny
Nel maggio del 1830, Giacomo Leopardi, già famoso per la sua poesia, arrivò a Firenze. Fu qui che incontrò Fanny, grazie all’intercessione di Alessandro Poerio. Il poeta, attratto dalla sua bellezza e dalla sua raffinata cultura, si innamorò follemente di lei, ma il suo amore rimase non corrisposto. Leopardi, in modo discreto, cercò di conquistare il cuore di Fanny, ma lei, pur apprezzando la sua ammirazione, non ricambiò mai i suoi sentimenti. Fu così che il poeta si rifugiò nella scrittura, dove trasformò la figura di Fanny in Aspasia, un personaggio ideale e lontano dalla realtà.
Le sue poesie, come il celebre “Il pensiero dominante”, sono piene di riferimenti a Fanny, ma essa non ricambiò mai la passione del poeta, che, comunque, continuò a scrivere per lei, cercando di farsi strada nel suo cuore con ogni mezzo possibile, anche cercandole autografi di intellettuali illustri. Questi gesti sono documentati nelle lettere che Leopardi inviò a Fanny Targioni Tozzetti, e mostrano l’intensità del suo affetto per lei.
L’amicizia e il distacco finale
Nonostante l’amore non ricambiato, Fanny e Leopardi continuarono a mantenere un rapporto di stima e amicizia, anche se il poeta, probabilmente, non riuscì mai a superare il dolore di un amore non corrisposto. Dopo la morte di Leopardi, Fanny scrisse una lettera a Antonio Ranieri, in cui esprimeva il suo dolore per la perdita del poeta: «La disgrazia della morte del povero nostro Leopardi mi ha annientata… il bene che io gli volevo glie lo voglio ancora tal quale, abbenché ei più non esista.»
Nel ventesimo secolo, alcuni studiosi, come Marcus de Rubris, hanno sollevato dubbi sull’identità di Aspasia. Sebbene la figura di Fanny fosse spesso associata a questa donna ideale, alcuni ritengono che Aspasia potrebbe essere, in realtà, un altro personaggio, come Carlotta Lenzoni, una donna di rango superiore. Questi dubbi alimentano il mistero attorno alla figura di Fanny e al ruolo che essa ha giocato nella vita di Leopardi.
La morte di Fanny Targioni Tozzetti
Fanny visse una vita lunga e interessante, morendo a 88 anni il 29 marzo 1889 a Firenze. Dopo la sua morte, il suo nome rimase legato a quello di Leopardi, un poeta che, seppur non corrisposto nel suo amore, le dedicò alcune delle sue poesie più belle e commoventi. La sua sepoltura avvenne nel Cimitero Monumentale della Misericordia dell’Antella, nel comune di Bagno a Ripoli, nella provincia di Firenze, dove ancora oggi si può rendere omaggio alla sua memoria.