La rete televisiva Rai 1 presenta al pubblico Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia, una miniserie trasmessa in due serate dedicata alla vita eccezionale ma poco nota del poeta e patriota del Risorgimento, creatore dell’Inno nazionale italiano. Questo evento televisivo, che andrà in onda in prima assoluta il 12 e il 13 febbraio, narra le vicende di Goffredo Mameli. La regia è affidata a Luca Lucini e Ago Panini. La serie è un progetto realizzato da Pepito Produzioni in partnership con Rai Fiction, avvalendosi del supporto della Direzione Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura.
La storia vera di Mameli
La miniserie televisiva di Rai 1, Mameli, basata su un’idea originale di Antonio Antonelli e scritta in collaborazione con Michela Straniero, porta alla luce una vicenda poco nota ma eccezionale: la vita di Goffredo Mameli, poeta e combattente del Risorgimento, celebre per aver scritto l’inno nazionale italiano. Descritto come la prima rockstar della storia, Mameli con le sue parole ha influenzato una generazione, incarnando un simbolo della personalità giovanile nel 1847.
La sua esistenza, intensa e breve, in modo simile a quella delle più celebri rockstar, è stata un esempio di come uno spirito ardente possa infiammare il cuore delle persone. Da Genova, Mameli guida trecento volontari verso Milano per sostenere le rivolte del 1848 e, in un altro momento, conduce cinquecento patrioti a difendere Roma nel 1849. La sua figura è stata un faro per molti, simbolo di un amore profondo e puro, come dimostrano le due principali relazioni amorose della sua vita: una finita tragicamente per un matrimonio forzato, e l’altra, intensa e vera, nata in un contesto di guerra dove ogni momento poteva essere l’ultimo.
Gli ultimi anni di vita di Mameli
Tra i momenti salienti della sua vita ci sono la composizione dell’Inno Nazionale, la massiccia adesione popolare alla manifestazione dell’Oregina, l’amicizia con il genovese Nino Bixio e la partecipazione a eventi storici come la prima Guerra d’Indipendenza e la Repubblica Romana, dove Mameli ha interagito con figure chiave come Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini.
Questa narrazione televisiva esplora due anni di vita di Mameli, intrecciando passioni, amore, conflitti, inganni, creazioni poetiche, incontri politici, amicizie, tradimenti, ma soprattutto evidenziando la crescita personale, la guarigione dalle ferite emotive profonde e le riflessioni su questioni esistenziali e politiche.
I protagonisti lontani dall’immagine tradizionale
I registi della serie televisiva Mameli su Rai 1, hanno introdotto il loro progetto con l’intenzione di esplorare la breve e significativa vita di Goffredo Mameli e gli anni rivoluzionari tra il 1847 e il 1849. Questo periodo, nonostante non abbia portato a risultati immediati, è stato fondamentale come fase di sperimentazione politica, creativa e sociale, che ha contribuito a gettare le basi per l’unificazione dell’Italia, avvenuta nel 1861.
I registi hanno voluto rappresentare Mameli e i suoi coetanei nella loro giovinezza, dai diciotto ai ventidue anni, in un modo che li avvicinasse ai giovani di oggi, allontanandosi dall’immagine tradizionale degli eroi del Risorgimento. Hanno scelto di ritrarli come figure lontane dai monumenti e dalle celebrazioni ufficiali, vivi e pieni di dubbi, energia e desiderio di vivere.
Come i giovani contemporanei, i protagonisti mostrano dinamiche complesse nelle loro relazioni, sfidano l’autorità e cercano di trovare la propria strada attraverso espressioni creative come la musica, gli scherzi e le azioni provocatorie. Nel frattempo, la famiglia di Mameli e gli adulti intorno a loro osservano le loro azioni con un insieme di speranza per il cambiamento e di preoccupazione per il loro futuro.