Il film televisivo Margherita delle stelle offre uno sguardo profondo e toccante sulla vita di Margherita Hack, considerata una delle più eminenti astrofisiche della storia recente, con Cristiana Capotondi che ne interpreta il ruolo principale.
La produzione, frutto della collaborazione tra Rai Fiction e Minerva Pictures con la regia di Giulio Base, verrà trasmessa su Rai 1 martedì 5 marzo in prima serata. La narrazione prende spunto dal libro “Nove vite come i gatti” scritto da Margherita Hack e Federico Taddia, con una sceneggiatura affidata a Monica Zappelli, ponendo l’accento sugli episodi meno noti della vita della scienziata.
Il suo percorso di vita ha avuto inizio con un’infanzia e un’adolescenza influenzate da genitori che non seguivano le convenzioni, trasmettendole il valore della libertà di scelta. Questo l’ha portata a sfidare le norme sociali prevalenti nella società dell’epoca, trasformandola in una donna che rifiuta di accettare compromessi, indipendente e autodeterminata.
Ha sempre preferito costruirsi un’esistenza fuori dagli schemi e dalle restrizioni. Anche nel matrimonio ha mostrato la sua natura anticonformista, vivendolo secondo le sue personali convinzioni.
La produzione cinematografica dedicata a Margherita Hack, intitolata Margherita delle stelle, è stata realizzata principalmente in Toscana durante la primavera del 2023. Data l’importanza delle radici toscane della celebre astronoma, in particolare la sua nascita e la crescita a Firenze, le location scelte per le riprese comprendevano le province di Firenze, Pistoia e Prato.
Margherita Hack è venuta al mondo nel capoluogo toscano nel 1922, poco dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, ed è qui che ha vissuto la sua gioventù. Questo periodo della sua vita ha coinciso con l’emergere del fascismo, mentre lei cresceva nella regione che avrebbe giocato un ruolo fondamentale nella sua formazione personale e professionale.
Durante quei periodi, Margherita Hack percorreva le vie di Firenze in sella alla sua bicicletta, un’attività che rappresentava una delle sue più grandi passioni, destinata a rimanere tale per sempre. La sua esplorazione in bicicletta la portava spesso nel cuore della città, un’area con scene immortalate nel film in piazza Santa Croce e nel Lungarno Archibusieri, famoso per essere affacciato sull’Arno.
Quest’area è particolarmente nota per ospitare il Corridoio Vasariano che si estende dal piazzale degli Uffizi fino al Ponte Vecchio, rappresentando dunque il nucleo vitale del centro storico fiorentino. Un legame speciale univa Margherita Hack alla Galleria degli Uffizi, visto che sua madre, Maria Luisa Poggesi, che aveva studiato all’Accademia di Belle Arti, era impiegata come miniaturista presso gli stessi Uffizi.
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