Mascarìa è il film trasmesso questa sera, 23 maggio, su Rai1. Scopriamo la vera storia da cui è tratto il film.

Di cosa parla Mascarìa

Il film Mascarìa vede tra i suoi protagonisti attori del calibro di Fabrizio Ferracane, Fortunato Cerlino, Floriana Gentile, Gaetano Aronica, Manuela Ventura, Christian Roberto, Costantino Comito e Andre Tidona. Ambientato in una Sicilia affascinante ma soffocata dalla pressione mafiosa, il lungometraggio narra la vicenda dell’imprenditore edile Pietro Ferrara.

Dopo anni di ricatti e continui pagamenti del pizzo, Pietro Ferrara (interpretato da Fabrizio Ferracane) decide di smettere di sottostare alle pressioni mafiose. Smette di pagare quanto richiesto dal boss Gaetano Rizzo e denuncia coloro che lo tormentavano, diventando una celebrità nella lotta al racket. Tuttavia, la sua ribellione non rimane impunita.

Il boss decide di vendicarsi diffondendo la calunnia di un coinvolgimento mafioso dello stesso Pietro, ribaltando così la situazione. Pietro passa da vittima ad accusato e si trova costretto a difendersi in tribunale da un’accusa infamante, sostenuto dagli avvocati Baldani e De Santis, esperti in questioni mafiose.

La vera storia che ha ispirato Mascarìa

Mascarìa, un termine tratto dal dialetto siciliano equivalente a “calunnia“, è ispirato a una storia vera? La risposta è sì e no. Il film non è tratto da un singolo evento, ma da un insieme di vicende simili che si sono verificate in Sicilia e in altre regioni italiane, dove la mafia ha una forte presenza. La mafia, infatti, ha una lunga storia di vendette e calunnie contro coloro che osano denunciarla.

Uno dei casi più noti e drammatici che ha ispirato il film è quello di Rocco Greco. Greco era un imprenditore che, insieme ad altri, denunciò i suoi ricattatori, permettendo alla giustizia di arrestare figure importanti della cosca mafiosa.

Questa coraggiosa denuncia si ritornò contro di lui. Gli stessi mafiosi che aveva denunciato lo accusarono di avere rapporti con la mafia, portando a un processo che lo mise in una posizione difficile. Nonostante fosse stato assolto dopo un lungo procedimento giudiziario, la sua azienda era stata interdetta e la sua reputazione danneggiata. Il 27 febbraio 2019, sopraffatto dalla situazione, Rocco Greco si tolse la vita.

La necessità di raccontare queste storie

La storia di Rocco Greco e altre simili mostrano quanto possa essere pericoloso e devastante opporsi alla mafia. E’ proprio raccontando queste storie che possiamo onorare il sacrificio di chi ha avuto il coraggio di denunciare e lottare contro un sistema corrotto e violento. Mascarìa si propone di fare proprio questo: mantenere viva la memoria di questi eroi moderni e ricordare a tutti noi l’importanza della legalità e della giustizia.

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