A distanza di 33 anni dall’omicidio di Simonetta Cesaroni, uccisa con 29 coltellate il 7 agosto 1990 nell’ufficio di via Carlo Poma a Roma, dove la giovane lavorava, il caso è ancora irrisolto. Stasera, giovedì 19 ottobre 2023,  su Rai 2 andrà in onda il documentario Via Poma. Un mistero italiano che svelerà alcune anomalie della vicenda.

Omicidio Simonetta Cesaroni: 10 indizi conducono ad un serial killer

Simonetta Cesaroni potrebbe essere stata uccisa da un serial killer, il mostro di Bolzano. L’ipotesi è avanzata da Paolo Cagnan e potrebbe essere analizzata nel giallo di via Poma. Il giornalista e scrittore ha approfondito il cold case nel libro-inchiesta Anatomia di un serial killer – Marco Bergamo, storia del mostro di Bolzano.

Marco Bergamo per anni, in Alto Adige, fu un terribile incubo: dalla metà degli anni ’80 avvennero una serie di truci femminicidi soprattutto nel mondo della piccola prostituzione, ma non solo.

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Tra il 1985 e il 1992 Marco Bergamo ha ucciso una studentessa di 15 anni, una ex insegnante e tre giovani prostitute. Reo confesso di tre delitti, due non li riconobbe, era stato condannato all’ergastolo nel 1994.

Paolo Cagnan, che seguì il caso di nera, ne raccolse anche alcune confidenze con cui, dopo la condanna nel 1994, scrisse un instant book.

La personalità di un serial killer italiano, le dinamiche dei suoi femminicidi, l’ipotesi di un suo collegamento con il caso di via Poma, sono raccolti e spiegati dal giornalista.

Un fascicolo a carico di ignoti è stato riaperto dalla Procura di Roma nel 2022, per cui il caso è ancora aperto. Nel corso delle indagini su Via Poma, tre persone, Pietrino Vanacore, Federico Valle e Raniero Busco sono state indagate e poi scagionate.

Possibile soluzione del giallo di Via Poma

Nel libro sul serial killer, che lo stesso Bergamo aveva offerto al giornalista dal carcere, prima di morire nel 2017, ci sono anche dieci elementi a sostegno del legame tra la Cesaroni e il killer. Le verifiche sono possibili ancora oggi, e sono dettagliate nel rapporto inviato alla Procura di Roma. 

Le comparazioni sul sangue e sul DNA del possibile assassino di via Poma e il profilo biologico e genetico di Bergamo possono essere fatte. Coincide infatti il gruppo sanguigno, il marker genetico DqAlfa presenta uno scostamento spiegabile. La dinamica dell’omicidio di Simonetta coincide con il modus operandi di Marco Bergamo, dinamica rifiuto-schiaffo-raptus omicida. 
Il feticismo come elemento ricorrente e la somiglianza fisica di Cesaroni alle altre cinque vittime.
La testimonianza di una ex Sysop di alcune chat del Videotel, che conferma che il killer Marco e Simonetta si erano conosciuti online. 
La rilettura della testimonianza di Giuseppa De Luca, la moglie di Pietrino Vanacore, riporta a una situazione simile di Bolzano, quando fu uccisa la studentessa quindicenne.
Marco Bergamo fece molte assenze dal lavoro in quel periodo e il suo alibi per il 7 agosto 1990 ha alcune crepe. 
La verifica degli spostamenti tra Bolzano e Roma, l’ultima telefonata di Simonetta e il parallelismo con un altro caso del killer. 
Il giorno poi, non è affatto ordinario per Marco Bergamo: è il compleanno, è lo stesso del caso Zorzi e i suoi genitori erano in vacanza.

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