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Piccole donne ci insegna che le donne possono raggiungere ciò che desiderano

Piccole donne ci insegna che le donne possono raggiungere ciò che desiderano

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Piccole donne, tra i classici della letteratura più amati, arriva su Rai 1 con l’ultima trasposizione e adattamento cinematografico del romanzo di Louisa May Alcott, diretto da Greta Gerwig. La pellicola inizia con Jo March che dialoga con l’editore Dashwood. Infatti, è all’uomo che la ragazza confida e affida il suo sogno di diventare una scrittrice. Il motivo? Jo è una donna e in quanto tale è consapevole di avere una libertà molto limitata, sia nella vita che nella professione. Dopo una lunga chiacchierata alla fine Jo ottiene ciò che vuole ma la sua felicità non dura molto, infatti la ragazza si ritroverà a confrontarsi duramente con il professor Bhaer, che vorrebbe da lei un genere letterario diverso. A questo, si unisce il grande sconforto di Jo per l’aggravamento di sua sorella Beth e Jo, a questo punto, torna a casa.

Cosa ci insegna Piccole donne? Ci insegna che le donne possono raggiungere ciò che desiderano

Piccole donne è una storia potente che riesce a infrangere il pregiudizio che esistano libri per sole femmine o per soli maschi.  Nel film di Greta Gerwig, riadattamento cinematografico di Piccole donne, la regista ripropone la storia di Piccole donne con una visione innovativa e dalla grande forza inarrestabile  femminista delle sorelle March. Una storia che non appartiene più alla sola letteratura di genere ma bensì acquisisce un valore universale.

Nonostante tutto questo e il grande successo del romanzo, gli stereotipi di genere hanno relegato per moltissimi anni gli scritti sulle sorelle March al solo pubblico femminile. E così, Piccole donne ha rappresentato per tante generazioni di donne, un classico utile per l’emancipazione di genere. Jo March, l’alter ego della scrittrice Louisa May Alcott, è la protagonista principale del romanzo, l’icona che ha vissuto la propria vita rifiutando le pressioni sociali, e insegnandolo anche alle sue sorelle. Jo è una protofemminista, simbolo di emancipazione dell’Ottocento, che ha insegnato che esiste una vita anche fuori dal matrimonio.

Louisa May Alcott, la scrittrice rivoluzionaria

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Louisa May Alcott fu una scrittrice tra le più celebri del suo tempo, dal grande talento narrativo. La famiglia della scrittrice poi, era progressista e femminista già a metà ottocento. Da qui è facile intuire quanto rivoluzionario potesse essere il carattere di Louisa Alcott: la scrittrice non si sposò e pensò anche di essere un maschio imprigionato in un corpo di donna.

Nel romanzo fece sposare Jo solo per le pressioni del suo pubblico di lettori.Tuttavia, non fece convolare a nozze Jo con Laurie, ma bensì con un professore più anziano di lei. Un compromesso preciso, che perfettamente calzava con il grande desiderio di libertà di Jo e la sua grandissima capacità di scandalizzare i conformisti.

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