A più di un secolo dalla morte, la figura di “Sissi”, ovvero Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, imperatrice d’Austria, continua a affascinare il pubblico. Questo interesse è dimostrato dal successo della fiction con Dominique Devenport, che ora arriva alla terza stagione: sei puntate che andranno in onda su Canale 5 in due serate, l’11 e il 13 giugno.
Per prepararci a questa “scorpacciata storica”, ripercorriamo fatti e curiosità che hanno reso Sissi un personaggio davvero unico e scopriamo quanto c’è di vero nella serie televisiva.
Rampolla nobile
Elisabetta nacque il 24 dicembre 1837 a Monaco di Baviera, appartenente a una famiglia di altissimo rango. Suo zio Ludovico era il re della Baviera e lei aveva diritto di farsi chiamare “Altezza reale”. Questo contesto aristocratico le conferì un’educazione e uno status sociale che influenzarono profondamente la sua vita e la sua personalità.
Sposa bambina
Per rafforzare il legame tra l’Impero austriaco e la Baviera, Francesco Giuseppe era inizialmente destinato a sposare la sorella maggiore di Sissi, Elena. Tuttavia, il destino volle diversamente: Francesco Giuseppe preferì Elisabetta e la sposò il 24 aprile 1854, quando lei aveva solo 16 anni. Questo matrimonio, pur essendo frutto di un amore sincero, fu anche un’alleanza politica di grande importanza.
Il soprannome “Sissi”
Non c’è accordo su come nacque il soprannome “Sissi”, anche se si sa che il padre chiamava Elisabetta “Lisi”. Tuttavia, nel 1955, il soprannome si impose in tutto il mondo con l’uscita del film “La principessa Sissi”, che ebbe un successo straordinario e due seguiti. Questo film contribuì a cementare l’immagine romantica e leggendaria di Elisabetta nell’immaginario collettivo.
Inquieta e tormentata
Elisabetta non sopportava il rigido protocollo della corte di Vienna, che mortificava la sua libertà e le sue inclinazioni artistiche. Pur regnando su tutti, si considerava una prigioniera. In questo ha anticipato di un secolo una celebre “principessa triste”: Lady Diana. La sua inquietudine la portava spesso a sfidare le convenzioni e a cercare un senso di libertà attraverso viaggi e attività artistiche.
Il tatuaggio
A conferma del suo spirito anticonformista, in un viaggio in Grecia Sissi si fece addirittura tatuare un’ancora sulla spalla, che appare anche sulla sua statua al museo delle cere di Vienna. Il fatto rimase sempre segreto e fu scoperto soltanto dopo la sua morte e la seguente autopsia. Questo dettaglio, sorprendente per una figura reale del XIX secolo, sottolinea il suo carattere ribelle e indipendente.
Amatissima e iconica
Sissi fu una vera icona di stile del suo tempo: i suoi ritratti influenzavano le tendenze della moda in Europa. Conosciuta per la sua bellezza, dedicava ogni giorno diverse ore alla cura del suo aspetto. I suoi capelli, lunghi fino ai piedi, richiedevano tre ore di pettinatura quotidiana. La storica tedesca Brigitte Hamann scrive: «Erano così pesanti da far venire a volte il mal di testa a Elisabetta. In questi casi lei restava seduta al mattino nel suo appartamento, con i capelli trattenuti in alto da nastri».
La silhouette e la ginnastica
Per mantenere i fianchi snelli, prima di dormire Sissi li avvolgeva in panni bagnati. Faceva regolarmente immersioni nell’olio d’oliva per conservare la pelle morbida e la meticolosa allacciatura del bustino (strettissimo) poteva durare fino a un’ora. Era ossessionata dalla forma fisica e nel palazzo imperiale di Vienna aveva fatto allestire una palestra per tenersi in forma con la ginnastica. Le passeggiate lunghe erano un’altra sua abitudine, tanto che le dame di compagnia si lamentavano e a volte erano costrette a seguirla in carrozza, perché esauste.
La malattia e i viaggi
Dopo la sconfitta dell’Austria contro Piemonte e Francia e la perdita della Lombardia (Seconda guerra di indipendenza, 1859), l’atmosfera a Vienna si fece sempre più tesa e la salute di Sissi peggiorò, tanto che ebbe bisogno di curarsi in Portogallo.
Ogni volta che si allontanava dalla corte sembrava migliorare, il che ha spinto gli storici a ipotizzare che soffrisse di anoressia nervosa. Per sfuggire all’inquietudine, viaggiò continuamente in Europa, spesso senza il consorte, cosa assai inusuale. A Corfù, in Grecia, fece costruire l’Achilleion, sontuoso palazzo neoclassico in onore dell’eroe omerico; a Cap Martin, in Francia, nella Villa Cyrnos era spesso ospite assieme alla regina Vittoria del Regno Unito.
Poetessa e amante degli animali
Con lo pseudonimo di Titania, Sissi scriveva poesie che esprimevano il suo desiderio di libertà. Un esempio? «Un gabbiano di Nessundove io sono / nessun lido considero mia patria / nessun luogo, nessun posto a sé mi lega; / è di onda in onda invece che io volo». Era anche una grande amante dei cani e dei cavalli. Il suo preferito era un enorme levriero irlandese: Houseguard.