Il film che va in onda questa sera, giovedì 31 agosto 2023, su Rai 1 in prima serata, ossia Sister Act – una svitata in abito da suora, è una pellicola è parzialmente ispirata ad una storia vera.
Quindi, il personaggio interpretato da Whoopi Goldberg si rifà alla suora esistita in realtà, Madre Dolores Hart. Una donna che nel suo passato era stata attrice e ballerina. Tuttavia, sono state molte le suore che han rivendicato il personaggio che ha ispirato il film, la ormai nota Deloris Van Cartier alias Suor Maria Claretta.
Sister Act – Una svitata in abito da suora: film ispirato a una suora vera
La storia del film Sister Act, contestata e rivendicata a più voci da più religiose, è finita due volte in tribunale.
Joseph Howard, sceneggiatore della pellicola, mentre stendeva il copione trovò qualche ispirazione presso un monastero del Connecticut. L’uomo si recò all’abbazia benedettina di Regina Laudis dove poi incontrò Madre Dolores Hart. La suora nel suo passato aveva qualcosa legato al cinema, infatti era stata attrice, ma anche ballerina e cantante. La religiosa aveva preso parte al cast del film Appuntamento fra le nuvole e poi anche a quello de La spiaggia del desiderio.
Dopo l’incontro tra Madre Dolores Hart e Joseph Howard, le prime pagine di quella che sarebbe stata la sceneggiatura di uno dei film tra i più amati e guardati prese vita.
Le controversie su Sister Act
Ben presto, però, arrivarono i guai. Nel giugno del 1993 arrivò infatti una causa legale per Donna Douglas e Curt Wilson della Associated Artists Entertainment, che costò circa 200 milioni di dollari. La causa fu contro la Walt Disney Company, più precisamente verso Whoopi Goldberg Bette Midler.
Il motivo del contenzioso riguardava il fatto che i due dissero che il film in sostanza era un plagio. Plagio del libro A Nun in the Closet, di proprietà della loro azienda. Douglas e Wilson dissero di aver composto nel 1985 una sceneggiatura sul loro libro. Poi tra il 1987 e il 1988 la mandarono, a detta loro, alla Disney, alla Goldberg e anche a Midler.
L’anno seguente al processo, il 1994, fu segnato dal rifiuto da parte di Douglas e Wilson all’offerta da un milione di dollari, perché sicuri di vincere la causa. Tuttavia, il giudice diede ragione alla Disney e Wilson alla fine disse: “Per vincere la causa, avrebbero dovuto copiare di pari passo il nostro libro”.
Nel 2011, una suora di nome Delois Blakely fece una seconda causa contro la Walt Disney e la Sony Pictures, affermando che Sister Act si ispirava a The Harlem Street Nun, la sua biografia del 1997. La suora citò in giudizio la Disney per violazione del contratto, appropriazione indebita di sembianze e arricchimento ingiusto. Nel 2013, la causa fu alla fine archiviata con pregiudizio, senza che la religiosa canterina di nome Blakel prendesse un solo Cent.