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Tina Anselmi – Una vita per la democrazia: il film tratto da una storia vera

Tina Anselmi la trama

Screen

Questa sera, martedi 25 aprile, va in onda il film Tina Anselmi – Una vita per la democrazia. E non è un caso. Il film tv, in onda su Rai 1 alle 21,30, di Luciano Manuzzi con Sarah Felberbaum, ricostruisce la storia di una donna che è stata protagonista della nostra Storia ed è un modo per festeggiare la Festa della Liberazione.

Chi è Tina Anselmi?

Tina Anselmi (1927-2016) è stata la prima donna ad aver ricoperto la carica di Ministro della Repubblica, del Lavoro prima e della Sanità in seguito, nella seconda metà degli Anni 70. Prima, giovanissima, era stata partigiana. E dopo la guerra sindacalista in difesa delle donne.

La donna, dopo aver conseguito la laurea in Lettere alla Cattolica di Milano, è stata insegnante prima e sindacalista poi. Prima per la CGIL, poi con la CISL. Alla fine degli anni 50, entra nella Democrazia Cristiana.

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Arriva in Parlamento ed è stata nominata Ministro. La sua è una carica di degno valore storico, essendo stata la prima donna in Italia ad occupare un ruolo così rilevante. Nominata presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla loggia massonica P2, è stata la prima donna in un mondo di uomini.

La Trama del Film

Il film inzia quando ancora è in corso la seconda guerra mondiale e Tina Anselmi è una studentessa adolescente, attenta al mondo circostante. Senza tentennamenti diventa staffetta partigiana e pedala senza sosta tra Castelfranco Veneto, la città dove è nata, e Treviso, portando documenti e informazioni. In questo momento Tina conosce Nino: i due hanno grandi sogni per la loro vita e vorrebbero vedere il loro Paese libero e sovrano.

Quando la guerra finisce, Tina Anselmi si rende conto le ingiustizie non sono finite. Quella più grande riguarda le giovani operaie che lavorano nelle filande. Vede quelle donne vivere in modo assurdo perché hanno un lavoro precario e mal pagato, che si porta via la loro giovinezza e la salute.

A quel punto l’Anselmi capisce che è arrivato per lei il momento di conbattere e comincia la sua nuova avventura nel sindacato. Accanto a lei c’è l’amica Francesca che condivide i medesimi ideali e le stesse battaglie. 

La condizione della donna comincia a diventare un pensiero sempre più fondamentale. Nell’Italia degli Anni 50 non c’è parità salariale e anche a scuola le ragazze non hanno le stesse opportunità dei ragazzi.

Nasce in lei l’idea di quella che sarà la Commissione per le Pari Opportunità. Quando Nino muore di tubercolosi, Tina vuole mollare la sua missione, tuttavia c’è qualcosa che la spinge a darsi da fare e supera tutte le sue aspettative. Si impegna al punto che riesce a ad impegnarsi in Parlamento, nelle file della Democrazia Cristiana.

Quando diventa titolare del Ministero del Lavoro le differenze salariali tra uomini e donne vengono abolite. Due anni dopo è Ministro della Salute. Quando sta per formarsi un nuovo governo, il sequestro di Aldo Moro stravolge l’Italia e qualsiasi iniziativa politica. Tina non si ferma ma quelle che erano le sue certezze oscillano. Ancora una volta cerca di dedicarsi anima e corpo al suo obiettivo.

 

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