Va in onda stasera, nella prima serata di giovedì 16 maggio 2024 su Rai 1, a partire dalle ore 21.30, il film per la tv Tutto per mio figlio. Liberamente tratto da una storia vera, la produzione cinematografica diretta da Umberto Marino racconta la storia di un uomo come tanti, che sta vivendo una vita come tante. Non è facile, però, se si vive in un territorio dove la criminalità detta le regole che tutti devono seguire.
La storia di Raffaele Acampora
La vicenda narrata in Tutto per mio figlio è ambientata a Pescormanno, nel 1996. Il protagonista, Raffaele Acampora, è un venditore ambulante che ogni giorno deve fare i conti con i camorristi che gli chiedono il pizzo. Raffaele, stanco di questa situazione e del silenzio generale, decide di prendere una posizione netta contro il sistema criminale che affligge la sua terra.
Raffaele, deciso a non piegarsi più alla criminalità organizzata, fonda un sindacato per raccogliere il sostegno di altri ambulanti nelle sue stesse condizioni. La sua iniziativa riscuote un certo successo, attirando l’attenzione di molti colleghi.
Grazie alla sua determinazione e al suo coraggio, inizia a collaborare con il pubblico ministero e le forze dell’ordine, contribuendo a importanti arresti che colpiscono direttamente il clan camorristico.
Le ripercussioni e le minacce
L’attività di Raffaele non passa inosservata e le reazioni da parte del clan colpito non tardano ad arrivare. Le minacce nei confronti di Raffaele e degli altri ambulanti che lo supportano diventano sempre più intense e frequenti. Raffaele trova l’appoggio di un giornalista che decide di aiutarlo a diffondere la sua battaglia di legalità, e anche il consiglio comunale si schiera dalla sua parte.
Nonostante il supporto, le minacce camorristiche non si fermano. La moglie e un amico di Raffaele cercano di convincerlo a smettere di denunciare, preoccupati per la sua sicurezza e per quella della loro famiglia. I colleghi che inizialmente lo avevano sostenuto cominciano ad abbandonarlo, spaventati dalle possibili ritorsioni.
La lotta per la legalità e il rischio di attentato
Un ulteriore elemento di tensione viene introdotto dalla moglie di un boss camorrista, che cerca di mettere in guardia Raffaele riguardo a un possibile attentato nei suoi confronti. Nonostante le preoccupazioni della sua compagna, Raffaele decide di non accettare l’aiuto offerto, mostrando una fermezza e un coraggio che caratterizzano il suo impegno contro la criminalità.
La produzione del film
Il film, prodotto da Rai Fiction in collaborazione con Compagnia Leone Cinematografica, inizialmente aveva un titolo provvisorio: Un eroe piccolo piccolo. Le riprese sono iniziate nell’estate del 2021 in provincia di Caserta.
Tra i luoghi che si vedono in alcuni momenti del film per la tv c’è anche la famosa Reggia di Caserta. Alcune scene, invece, sono state girate nel Lazio, in particolare a Sora e dintorni. Il mercato agricolo di Pescormanno è ambientato nella zona della Giustiniana, a Roma, e il consiglio comunale della fiction si svolge nel Palazzo del Comune di Albano Laziale.
Quanto c’è di vero in Tutto per mio figlio?
Tutto per mio figlio è liberamente tratto da una storia vera, anche se con alcune modifiche e adattamenti necessari per esigenze narrative. La figura di Raffaele Acampora, così come la sua lotta contro la camorra, è ispirata a vicende reali di resistenza civile contro la criminalità organizzata. I nomi dei personaggi e dei luoghi sono stati cambiati per proteggere l’identità delle persone coinvolte e per creare un racconto più omogeneo e fluido.