Zack cane eroe sarà trasmesso questa sera 25 gennaio alle 21:25 su rai 1. Per l’occasione vi riportiamo le dichiarazioni che hanno spinto il regista Lynn Roth a portare sullo schermo questa crudele storia
Le parole del regista
“Ciò che mi ha incuriosito così tanto di questa storia è che gli animali, in particolare i cani, hanno suscitato in me emozioni che quasi non sapevo esistessero. Qualche tempo fa, ero seduto a cena con alcuni attivisti cinofili e una donna ha detto
“Ero triste quando mio marito è morto. Ero davvero triste. Ma quando è morto il mio cane, ero inconsolabile”. È successo almeno un decennio fa, ma lo ricordo così bene che te lo cito ancora oggi. I cani suscitano in noi emozioni così crude che volevo provare a vedere come potevamo sentirci riguardo all’Olocausto attraverso la sensibilità di un animale.”
Continua: “Ad esempio, quando Caleb torna di corsa a “casa sua”. Non volevo avere un cane parlante. Non volevo avere una voce fuori campo. Ogni film sui cani negli ultimi, non so, 15 anni è stato un film sui cani parlanti. Lo vedo. Piango. Ma non volevo che questo film fosse così. Il mio obiettivo costante era immaginare cosa stesse pensando Caleb e provare a trasmetterlo.”
La sfida creativa
Il regista ha continuato a spiegare: “È stata una sfida, ma un incarico davvero creativo e interessante. Ho tenuto la macchina da presa sempre più bassa in modo che i personaggi umani si avvicinassero maggiormente al livello del cane. Ma non volevo farlo in modo esagerato.
Sentire lo sgomento, il disorientamento, la tristezza di stare seduto davanti a quella casa e non sapere dove fosse la sua famiglia… Penso che sia la prima volta che vediamo queste cose attraverso la prospettiva di un cane. E lo dico con attenzione, ma è una porta diversa in questo argomento.”
“E per me, come regista, è sempre, sempre intrigante…Ho letto quante più storie possibili sugli animali domestici durante l’Olocausto. Alcuni di loro correvano dietro ai camion che portavano via i loro proprietari. Alcuni di loro continuavano a cercarli in tutto il quartiere. Sono cani, quindi cercano i loro padroni. Vogliono stare in compagnia dei loro padroni.”
Le parole del regista sul cane Zack
“Zack è stato ucciso in Ungheria, quindi i cani venivano addestrati lì mentre ero qui a Los Angeles. Stavo guardando tutto sul computer. Stavo guardando l’addestramento. Stavo guardando i cani, come correvano, come facevano questo e quello.
E c’era un cane in particolare che piaceva molto a tutti. Quando sono arrivata a Budapest, ho incontrato il cane. Il cane era bellissimo, ma non mi guardava negli occhi. Quindi, ho scelto invece un altro cane. Il cane che ho scelto cosa aveva uno sguardo molto concentrato e fisso. Ho pensato che fosse molto importante per il film”.