Simone Tempia è un personaggio molto importante all’interno del programma Lingo presentato da Caterina Balivo su La 7. Chiariamo subito qual è il ruolo di Tempia, noto autore di bestseller di origine di Biella, all’interno del programma che si basa sulle parole.
Simone Tempia si presenta proprio come un esperto di parole e di linguaggio e, per le parole misteriose che i concorrenti devono indovinare a Lingo, ci dà delle spiegazioni che possono riguardare la loro etimologia o qualche curiosità che in molti non conoscono. Ma chi è esattamente Simone Tempia? Ecco come lui parla della sua esperienza a Lingo.
Simone Tempia e l’esperienza a Lingo
Lo scrittore, noto soprattutto per il suo libro Vita con Lloyd, diventa la spalla della conduttrice proprio come abbiamo detto come esperto di parole. Tempia è la prima volta che lavora in televisione accompagnando una conduttrice. Della Balivo dice che è una professionista ai massimi livelli, che si dimostra anche molto accogliente e disponibile.
Per quanto riguarda la sua esperienza diretta in TV, Tempia dice di vivere tutto come una specie di esploratore. E per questo è molto grato nei confronti degli autori della trasmissione, che lo guidano minuto per minuto. Riguardo a Lingo, dice che è un gioco davvero coinvolgente soprattutto per chi ama le parole.
Inoltre del programma TV condotto da Caterina Balivo e che ha avuto varie versioni sia su Mediaset che in Rai sottolinea il valore formativo, perché spiega che richiede delle capacità molto importanti e contribuisce ad ampliare il vocabolario personale.
Quindi da questo punto di vista, almeno secondo il parere di Simone Tempia, Lingo sembra voler riprendere quel filone formativo della TV molto più didattico, oltre ad unire una forma di intrattenimento.
Simone Tempia come amante della lingua
L’autore di Vita con Lloyd sottolinea che più che un esperto il suo ruolo è quello di curioso. Si definisce un “amante della lingua” e si è sempre interrogato su come mai alcune parole arrivino da una lingua piuttosto che da un’altra.
Per esempio cita l’arabo, il sanscrito e in una recente intervista ha ricordato che non occorre fermarsi soltanto al latino e al greco, infatti spiega che una parola può essere portatrice di storie e fatti, oltre che personaggi molto importanti, che ci fanno comprendere di tutto.
Ha detto che non ha la pretesa di essere un maestro, ma quello che gli interessa particolarmente è portare nuovo amore per la lingua italiana. Soprattutto Tempia vuole badare a poter reintrodurre quella precisione linguistica che spesso nel corso del tempo è venuta meno.