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Rischiatutto, il ricordo di Pippo Baudo: “Viva la Rai. Porto un programma nel cuore”

Pippo Baudo Rischiatutto

Rischiatutto

Nella puntata speciale di Rischiatutto condotto da Carlo Conti, si festeggiano i primi 70 anni della Rai: il 3 gennaio del 1954 andavano in onda i primi programmi televisivi in Italia e per l’occasione l’azienda pubblica ha dedicato una serata storica con dei concorrenti speciali. Ecco le squadre che si contenderanno il titolo di campioni.

Parliamo di Mara Venier in coppia con Alberto Matano ma anche di Luca Argentero e Loretta Goggi e anche Piero Chiambretti e Nino Frassica. Per tutti i concorrenti il ricordo speciale di quegli anni della loro gioventù.

Il ricordo della Rai in bianco e nero

Prima del quiz speciale si parte dai ricordi personali dei concorrenti. Si parte da Mara Venier: “Il mio primo ricordo è proprio Rischiatutto, con il primo televisore in bianco e nero comprato a rate. Venivano tutti i ferrovieri a casa per vedere la televisione che all’epoca riuniva le famiglie. Un periodo meraviglioso per me”.

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Per Alberto Matano il suo primo ricordo è quello di Heidi, il cartone animato, poi arrivò quella a colori qualche anno dopo. Loretta Goggi: “Il mio ricordo in particolare è il Musichiere, io ero nel lettone di mamma e papà e vedevo la televisione. Una sensazione bellissima nel ricordare quegli anni splendidi della mia vita, avevo 4 anni.

Luca Argentero: “Le prime volte davanti alla tv da piccolo, poi Scommettiamo che di Fabrizio Frizzi. Infine Piero Chiambretti e Nino Frassica: “Chiambretti: io a scuola ero un asino e a casa non potevamo permetterci la televisione, e io la guardavo tanto” le parole dell’attore. Poi la battuta di Nino Frassica: “Io tutte le sere andavo a nuoto a Reggio Calabria per vedere la televisione. La televisione era in bianco e nero ma io amavo i gialli”.

Non poteva mancare il ricordo di Pippo Baudo

Nella serata speciale di Rischiatutto non poteva mancare la testimonianza di un grande personaggio della Rai, Pippo Baudo“La televisione arrivò nel 1954, ma a Catania in Sicilia arrivò nel 1955. Il mio rapporto con la televisione è stato bellissimo, con un provino che andò bene. Il mio grande amore si chiama Sanremo, ne ho fatti 13″ comincia Baudo in collegamento da casa.

Così conclude il celebre conduttore: “Alla Rai dico di non perdere la sua bellezza, quella del passato ma anche per un grande futuro, io sono ottimista. Viva la Rai.

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