La Procura di Milano ha presentato ricorso al tribunale del Riesame per chiedere gli arresti domiciliari per Alessandro Basciano, noto deejay ed ex concorrente del Grande Fratello Vip. L’uomo era stato arrestato per presunti episodi di stalking nei confronti dell’ex compagna, Sophie Codegoni, ma successivamente scarcerato.

Secondo l’impugnazione firmata dall’aggiunta Letizia Mannella e dal pm Antonio Pansa, esiste un concreto rischio che Basciano possa reiterare comportamenti persecutori verso la giovane influencer, che lo ha denunciato lo scorso dicembre.

Le accuse di Sophie Codegoni

Nel corso delle nuove indagini, i carabinieri del Nucleo investigativo hanno acquisito ulteriori elementi, e Sophie Codegoni è stata ascoltata dagli inquirenti per oltre cinque ore. La 23enne ha confermato tutte le accuse nei confronti di Basciano, fornendo un quadro inquietante fatto di insulti, minacce di morte e atteggiamenti vessatori, che sarebbero andati avanti per oltre un anno e mezzo.

La modella ha inoltre chiarito di non aver mai ritirato la querela presentata quasi un anno fa, contrariamente a quanto riportato in alcune ordinanze. Lo scorso 14 novembre, Sophie ha depositato una seconda denuncia, che ha portato all’ordinanza di custodia in carcere, successivamente revocata dalla gip Anna Magelli per insufficienza di gravi indizi di colpevolezza.

Il ruolo delle chat e delle testimonianze

La Procura ha acquisito le chat depositate da Sophie, oltre ad altre testimonianze, per ricostruire il rapporto tra i due. Tra gli elementi al vaglio, ci sarebbero messaggi inquietanti attribuiti a Basciano, come il presunto: “Vengo a casa tua e ti ammazzo”.

Nonostante Sophie abbia ammesso l’esistenza di riavvicinamenti recenti e anche di regali costosi ricevuti da Basciano, come una borsa dal valore di 10mila euro, ha ribadito la sua paura per i continui comportamenti aggressivi e minacciosi.

La posizione della difesa

Dal canto suo, Alessandro Basciano ha negato le accuse, supportato dal suo legale Leonardo D’Erasmo, che ha presentato messaggi e documenti a sua discolpa. La gip ha ritenuto che mancassero elementi sufficienti per confermare le accuse di stalking, motivo per cui l’ordinanza cautelare è stata revocata.

Il tribunale del Riesame dovrà ora fissare una data per discutere il ricorso presentato dai pm, che evidenziano il pericolo di reiterazione del reato e chiedono i domiciliari per il 35enne. Intanto, l’inchiesta prosegue con l’obiettivo di accertare ulteriormente la veridicità delle accuse e delineare il quadro completo della vicenda.

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