Sono tanti i telespettatori che seguono da molti anni Vite al Limite. Il programma TV che nel nostro Paese viene proposto su Real Time coinvolge tutti per le storie di vita che vengono raccontate. Sono storie che riguardano persone obese che decidono di affrontare un percorso di cambiamento, soprattutto per lo stile di vita che conducono.
A guidare queste persone nel cambio dello stile di vita e in un percorso di rinascita sia fisico che interiore è il dottor Nowzaradan. Si diffondono spesso notizie in rete che riguardano la morte del medico, nonostante queste informazioni non corrispondano a verità. Ma perché accade questo?
Il clickbait e i guadagni pubblicitari
Abbiamo fatto un esperimento, proponendo un contenuto sulla presunta scomparsa del dottor Nowzaradan, per poi concentrarci, invece, sui casi dei pazienti morti, che per varie ragioni non sono riusciti a concludere il percorso terapeutico.
La rete è fatta di grande competizione e questi articoli sulla presunta morte di personaggi della TV anziani vengono spesso realizzati per generare traffico e visibilità, per ampliare il pubblico di riferimento. La morte di personaggi famosi costituisce un modo per ottenere un traffico immediato.
Infatti gli utenti di internet sono molto curiosi di saperne di più su quelli che ritengono personaggi importanti e spesso alcuni siti sfruttano proprio questa curiosità creando delle fake news che attirano i visitatori. È un modo anche per fare clickbait e per ottenere, attraverso anche titoli ingannevoli che attirano comunque l’attenzione dei lettori, guadagni pubblicitari.
Il dottor Nowzaradan, per esempio, in realtà non è morto affatto, ma si punta su un argomento correlato, creando titoli sensazionalistici, per attirare l’attenzione.
L’effetto virale sui social
Poi tutto ciò viene amplificato dall’effetto che possono contribuire a creare i social media. Difatti oggi i social rappresentano una delle fonti principali di diffusione delle notizie. Condividere queste fake news sulla morte di personaggi famosi, come nel caso del dottor Nowzaradan, su Facebook, Instagram e Twitter, non fa altro che creare un ciclo di condivisione che alimenta la diffusione rapida di notizie che in realtà sono del tutto false.
Quanto è importante la lotta contro la disinformazione
Considerando questo fenomeno, non si può fare altro che affermare quanto sia fondamentale la battaglia contro la disinformazione. È una problematica che si può affrontare con lo sforzo di tutti, mettendo in atto alcune azioni che si rivelano significative, come l’educazione all’uso dei media, il puntare sulla responsabilità delle piattaforme, anche social media e motori di ricerca, e soprattutto insegnare a verificare bene le fonti, all’insegna di una consapevolezza che non deve sconfinare dall’etica.