Alessandro Siani, all’anagrafe battezzato Alessandro Esposito, nasce a Napoli il 17 settembre 1975. La sua carriera è costellata di esperienze, ma è soprattutto un attore, comico, cabarettista, produttore, scrittore, regista contemporaneo italiano. Non tutti sanno che il suo nome d’arte Siani è stato scelto come dedica al giornalista Giancarlo Siani, morto per mano della camorra. Da qui l’idea di convertire il cognome Esposito in Siani.
La carriera di Alessandro Siani è iniziata nel Monastero di Santa Chiara quando, nel 1995, si esibiva contestualmente in diversi locali e al Tunnel, in episodi di Caberet. Cresciuto nel quartiere Fuorigrotta di Napoli, Siani ha sempre amato Napoli e nel 1998 c’è la consacrazione televisiva locale con il noto programma partenopeo di TeleGaribaldi. Ha fatto l’inviato a Quelli Che il Calcio con la conduzione di Simona Ventura direttamente dallo Stadio San Paolo di Napoli e negli anni duemila le sue apparizioni in cinepattoni al fianco di De Sica lo hanno consacrato anche al grande schermo nazionale. La regia inizia nel 2013 con un successo dopo l’altro, il primo è stato “Il Principe Abusivo”. Ha anche condotto il tg satirico di Striscia La Notizia al fianco di Michelle Hunziker.
La vita di Alessandro Siani è molto intima e riservata. Nonostante la sua apertura al pubblico e la vena comica, l’attore napoletano preferisce tenere per sé ciò che concerne la sua famiglia. Di lui sappiamo che si è sposato nel 2008 con la compagna storica e che hanno due figli. Tutti e quattro continuano a vivere e a crescere i propri bambini a Fuorigrotta.
Negli anni Alessandro Siani coltiva numerose esperienze a livello cinematografico e teatrale. Suoi ad esempio il premio Charlot, il Taormina Film Fest per Benvenuti al Sud nel 2011, Premio Ciak d’oro per Benvenuti al Sud, menzione per il David di Donatello come regista per il Principe Abusivo.
Alessandro Siani è stato il primo comico ad occupare con 25.000,00 posti il San Paolo di Napoli per un suo spettacolo. A luglio del 2013 dovendo esibirsi a Pompei in uno spettacolo di beneficenza per gli scavi, scoprendo che la maggior parte dei biglietti erano stati dati in omaggio annullò il suo spettacolo devolvendo di sua tasca direttamente egli stesso i soldi agli scavi, per un ammontare di 20.000,00 euro.