Dopo l’uscita dal celebre show di Rai 1, l’attrice denuncia squilibri e strategie dietro le quinte, accendendo il dibattito sul format e sulla gestione dei concorrenti.
Nancy Brilli, nota attrice italiana vincitrice del David di Donatello e protagonista di numerose pellicole e fiction, ha recentemente espresso un duro sfogo a seguito della sua eliminazione dalla ventesima edizione di Ballando con le stelle, il celebre talent show di Rai 1 condotto da Milly Carlucci. La sua uscita di scena, avvenuta durante la fase di ripescaggio, ha sollevato un acceso dibattito sia tra i fan sia tra gli addetti ai lavori, soprattutto per le parole forti usate dall’attrice sul meccanismo del programma e sul trattamento riservato ai concorrenti.
Lo sfogo di Nancy Brilli dopo l’eliminazione
Nancy Brilli non ha nascosto la sua delusione su Instagram, dove ha descritto la sua esperienza a Ballando con le stelle come un percorso segnato da difficoltà e da un certo squilibrio all’interno del cast. “Mi sono sentita come carne da macello”, ha confessato, sottolineando la presenza di “figli e figliastri” tra i partecipanti. L’attrice ha lasciato intendere che, dopo l’eliminazione definitiva, potrebbe anche scegliere di seguire il resto della competizione da casa, rifiutando di assistere allo show da bordo campo come accade a molti ex concorrenti.
Un aspetto che ha particolarmente infastidito Nancy riguarda la gestione delle coreografie. Ha raccontato che, sin dal primo giorno, le è stato comunicato che non si trattava di una vera gara di ballo, ma piuttosto di un percorso narrativo costruito dagli autori per creare un legame emotivo con il pubblico. “Avevo un jive molto forte, ma me l’hanno cambiato perché sembrava troppo facile, come se me lo fossi portato da casa”, ha spiegato. Questa modifica, secondo lei, aveva lo scopo di farle fare un “viaggio” più graduale, in linea con la narrazione voluta dagli autori.

Nancy Brilli ha approfondito la sua visione del programma, paragonando il percorso dei concorrenti a quello di un “eroe” in una storia epica: “L’eroe vince, cade, si rialza, subisce tradimenti, è sacrificato per giochi di potere, combatte fino alla fine ma poi muore con onore”. Nel contesto di questa metafora, i “generali” che decidono le strategie sarebbero i dirigenti e gli autori dello show, con Milly Carlucci in prima linea, figura centrale e indiscussa nelle scelte del programma. Da sempre, infatti, la conduttrice è non solo volto noto, ma anche ideatrice e direttrice artistica di Ballando con le stelle, garantendo una gestione molto rigida e controllata dello show.
La ventennale esperienza del format, nato nel 2005 e adattamento italiano del talent britannico Strictly Come Dancing, prevede che ogni concorrente venga guidato verso una narrazione che enfatizzi non solo la competizione sportiva, ma anche l’aspetto umano e drammatico, elemento che in questa edizione ha generato anche qualche malumore tra i partecipanti.
Nata a Roma nel 1964, Nancy Brilli ha una carriera poliedrica che spazia dal cinema al teatro alla televisione. La sua interpretazione nel film Piccoli equivoci le è valsa nel 1990 il David di Donatello come miglior attrice non protagonista, oltre a numerosi altri premi come il Nastro d’Argento. Nel corso degli anni ha lavorato con registi di rilievo come Pasquale Squitieri, Carlo Verdone e Carlo Vanzina, e ha partecipato a molte fiction di successo, tra cui Il bello delle donne e Caterina e le sue figlie.
Recentemente, oltre a Ballando con le stelle, ha preso parte a Pechino Express nel 2024 e ha affiancato Pierluigi Diaco come co-conduttrice di BellaMa’. Nel settembre 2024 ha ricevuto un prestigioso premio alla carriera dal Nuovo Imaie durante l’81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, riconoscimento che ha condiviso con Christian De Sica e Michele Placido. La sua presenza in programmi televisivi e il suo impegno artistico testimoniano una professionalità consolidata e un forte legame con il pubblico italiano.
L’atmosfera apparentemente amichevole e festosa dello show nasconde dunque, secondo alcune testimonianze, un sistema molto articolato e strategico, che non sempre rispecchia la spontaneità degli artisti coinvolti.
