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Antonino “Panna” Porzio, il bidello di Back to School: da ufficiale dell’esercito ad attore poliedrico

Intervista ad Antonino "Panna" Porzio, il bidello di Back to School

Si chiama Antonino Porzio ma per tutti è “Panna” e nella nostra intervista ci spiega il motivo. I maestrini di Back to School lo adorano e lui è il loro fidato bidello ma anche un punto di riferimento importante nell’avventura televisiva condotta da Federica Panicucci in onda ogni mercoledì su Italia 1.

Antonino Panna, siciliano doc, si racconta dagli esordi nei villaggi turistici dopo tre anni di carriera militare agli spettacoli per bambini e non solo in giro per l’Italia e all’estero tra Dubai e il Qatar. Il suo sogno nel cassetto lo ha già realizzato: incontrare il suo mito Fiorello, partecipando a Viva Rai 2 ma ne ha ancora altri due. Curiosi di saperne di più?

Iniziamo dalla tua avventura come bidello di Back to School: tra i tanti Vip che hai accolto nel campus con chi hai legato di più?

“Questa è una bella domanda: mi sono divertito tantissimo con Totò Schillaci nella prima edizione. È nato un grande feeling, ci siamo divertiti tantissimo. È un mio mito ed anche palermitano come me. Da ragazzino facevano tutti il tifo per lui e vederlo arrivare al campus è stata una grande sorpresa. L’ho presentato ai maestrini con un’euforia fuori dal comune. Loro però si chiedevano chi fosse visto che sono di un’altra generazione. In questa edizione non ho una preferenza per nessuno in particolare. Ho legato però con Carmen Di Pietro con cui c’è stata un’accoglienza particolare. Mi ha detto subito: ‘Lei è il bidè?” e io ho risposto: ‘No veramente sono il bidello Antonino’ ma quest’espressione mi ha fatto ridere e ho capito di aver a che fare con una persona alla mano”. 

Con i tuoi show di bolle e giocoleria in giro per l’Italia e all’estero sei al centro dell’attenzione dei bambini, un pubblico molto esigente. E adesso ci stai anche lavorando con Back to School: come conquisti la loro simpatia?

“Non c’è una tecnica particolare ma bisogna avere molto carisma ed empatia. Mi è venuto naturale lavorare con i bambini anche sul set di Back to School grazie alla mia esperienza negli spettacoli. Bisogna avere pazienza senza dubbio ma si crea subito un legame forte che rimane nel tempo. Ho un gruppo WhatsApp sia con i maestrini della prima edizione che con quelli della seconda. Quando si finisce di lavorare si piange, io sto sempre con loro non solo all’interno della trasmissione ma anche fuori. Vivo con i maestrini un’esperienza nuova: il bidello è una figura di riferimento per loro che deve intervenire al momento giusto”.

Da dove nasce il tuo nome d’arte “Panna” e come hai scoperto la tua vocazione artistica?

“Tutto nasce dai villaggi turistici e prima ancora dalla mia carriera militare. Ero ufficiale dell’esercito e direttore del circolo ufficiali. Organizzavo il ballo delle debuttanti e nel 1992 invece di mettere il valzer misi la macarena. Il comandante mi guardò malissimo ma poi alla gente piacque e così lo stesso mio superiore mi ha consigliato di provare a partire per la stagione turistica. Stiamo parlando di un’epoca in cui l’animazione era ai suoi inizi. Sono partito e ci sono rimasto. Quando finiva la stagione nel villaggio turistico i clienti dovevano compilare un questionario di feedback di gradimento. Nelle note scrivevano sempre che l’animatore del mini club ci sapeva fare molto con i bambini battendo molto sull’aggettivo dolce. I miei colleghi dell’animazione invece dicevano che ero un montato: da dolce e montato è nato “Panna” e mi ha portato bene. Anche quando mi sono sposato il prete mi ha chiamato con questo soprannome!”

Ti esibisci come Freddie Mercury e sei conosciuto da tempo come suo sosia: perché hai scelto proprio il frontman dei Queen?

“Per la somiglianza. Non ero un grande estimatore ma poi mi sono documentato e ho scoperto che è un grande artista. La sua voce è inimitabile e quindi io canto in playback ma adesso sto montando uno spettacolo di magia e di bolle con la sua figura e le sue canzoni”.

Hai interpretato ruoli in fiction di successo come “I Cesaroni”, “L’onore e il rispetto” e “La mafia uccide solo d’estate”: come sono nate queste collaborazioni?

“Per ‘I Cesaroni’ è capitato per caso, mi trovavo a Cinecittà, per caso ho saputo che stavano facendo i casting e sono andato a fare il provino. Mi hanno preso e ho interpretato il ruolo di manager. In ‘L’onore e il rispetto’ ho fatto il postino e in ‘La mafia uccide solo d’estate un procuratore”.

Hai fatto anche spot pubblicitari come quello simpaticissimo del prosciutto Rovagnati

“Sì e mi fanno fare spesso il spesso il postino o il poliziotto o il panettiere. Ho un volto molto comune. Pensa che sono andato a Bucarest a fare uno spot per il caffè Meinl dove cercavano il classico italiano e io ho superato il provino”.

Se mi posso permettere hai proprio la faccia del siciliano…

“(Ride) Esatto! Il mio sogno è proprio quello di poter girare a Palermo o in Sicilia una fiction. Un altro sogno nel cassetto è poter condurre un programma con i bambini in tv”.

Hai realizzato già un altro sogno: quello di incontrare Fiorello 

“Sì è un sogno realizzato. Ho fatto già l’esibizione a Viva Rai 2 con il videobox con Freddie Mercury. Ora uscirà una seconda puntata già registrata”.

Nel mondo della televisione quindi è Fiorello il tuo punto di riferimento?

“Sì! Anche lui era un animatore. Vedere la sua crescita da un villaggio turistico dove sei un puro e semplice animatore a ritrovarti a questi livelli è un bel percorso. Il mio è proprio così. Si cerca sempre di ottenere il massimo ma in realtà non mi posso lamentare già così: faccio il lavoro che mi piace”.

Sei apparso anche in videoclip di canzoni di successo, una tra tutte “Mille” di Fedez e Achille Lauro con la collaborazione di Orietta Berti, ci racconti quest’esperienza?

“È stato il top. Un video e una canzone che ho ascoltato e visto migliaia di volte: il tormentone dell’estate. Loro sono alla mano, sono persone formidabili. Ero proprio vicino a Fedez perché facevo il barbiere. Sono persone umili che stavano lavorando e cercavano di dare il massimo per il risultato finale del video. A proposito di questo c’è una gag fantastica che riguarda Back to School. Avevo detto che facevo il bidello nella prima edizione e quando eravamo al ristorante tutti insieme è stato mandato il video di ‘Mille’ appena i maestrini hanno visto che c’ero anch’io sono scoppiati a ridere. Non se l’aspettavano, pensavano che facessi il bidello di professione”.

Un altro videoclip che ti ha colpito?

“‘Polka 3’ di Rosa Chemical, il brano che è uscito prima di ‘Made in Italy’ con cui è andato a Sanremo. Io gli dissi che l’anno seguente sarebbe andato al Festival e così è stato, gli ho portato fortuna. Mi ha inserito nella sua copertina e la particolarità è stata quella di girare in un vero campo rom”.

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