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Caso di Avetrana: perché è stata uccisa Sarah Scazzi?

Faking It Avetrana

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Arriva stasera 16 settembre una nuova puntata di Faking It – Bugie o Verità? La puntata si concentra sul caso di Avetrana e sull’uccisione di Sarah Scazzi. A condurre il programma c’è Pino Rinaldi.

Il conduttore non è solo. Nel viaggio all’analisi del caso di Avetrana ci sono anche tre esperti. Ci sono anche Margherita Carlini, psicoterapeuta e criminologa forense. Poi, Felix B. Lecce, esperto in comunicazione forense. Infine, c’è anche Diego Ingrassia, esperto in analisi emotivo-comportamentale.

Il movente: perché è stata uccisa Sarah Scazzi?

L’omicidio di Sarah Scazzi, secondo quanto riportato dalle sentenze della magistratura, è avvenuto a causa della gelosia della cugina Sabrina Misseri. La Misseri aveva adocchiato un giovanotto del posto, Ivano Russo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’interesse della cugina di Sarah Scazzi nei confronti del giovane, sarebbe stata una vera e propria ossessione. Dai dati presentati ai giudici da parte della polizia giudiziaria, sarebbe emersi tabulati telefonici, in cui Sabrina Misseri telefonava spessissimo al ragazzo, senza che lo stesso la corrispondesse.

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Ivano Russo, invece, secondo la ricostruzione della magistratura, avrebbe stretto poi amicizia con Sarah. La cosa non sarebbe stata vista in modo positivo da Sabrina, che saputa la cosa, insieme alla madre Cosima Serrano, avrebbe ucciso la cugina di 14 anni.

Dal canto suo, Ivano, sentito dalla magistratura, ha sempre respinto di essere il movente dell’omicidio. E, in realtà, nei vari gradi di giudizio, la verità processuale si è delineata, analizzando la vicenda nel complesso.

Infatti, secondo la ricostruzione, alla base dell’omicidio c’era un forte senso di risentimento alimentato anche da una dimensione privata di sentimenti negativi. Un episodio, poi, sarebbe stato l’elemento di snodo. Sarah Scazzi avrebbe raccolto la confidenza di Sabrina Misseri circa un presunto rapporto sessuale non concluso con Ivano Russo per volontà di quest’ultimo. Sarah avrebbe parlato del fatto e dato vita a pettegolezzi che non sono stati metabolizzati da Cosima. La ricostruzione della magistratura ha così portato la Corte di Cassazione a condannare Sabrina Misseri e la madre Cosima.

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