Torna stasera, mercoledì 11 gennaio 2023, l’appuntamento con Chi l’ha visto? la trasmissione di Rai 3 che si occupa delle persone scomparse e dei casi di cronaca più importanti del nostro Paese. Come sempre al timone del programma ci sarà lei, Federica Sciarelli.
La puntata si concentra sul Caso Emanuela Orlandi.
A distanza di 40 anni infatti dalla scomparsa dell’allora 15enne si riaprono le indagini. Il promotore della giustizia Vaticana Alessandro Diddi che vuole riaprire le indagini.
La magistratura vaticana in primo luogo analizzerà gli atti e i documenti relativi alle vecchie indagini.
Le Tappe del Caso Orlandi
Il procedimento della Procura di Roma sulle sparizioni della Orlandi si chiude nell’ottobre del 2015 su richieste dall’allora procuratore capo Giuseppe Pignatone, ora presidente del Tribunale Vaticano
Il caso non ha ancora una soluzione: non si è scoperto che cosa sia accaduto a Emanuela Orlandi.
Le tappe principali della vicenda
Emanuela Orlandi scompare verso le 19 del 22 giugno 1983. La ragazza è la figlia di un messo della prefettura della Casa pontificia ed è cittadina del Vaticano. A maggio era già scomparsa un’altra ragazza romana, Mirella Gregori
Nei giorni successivi Roma è tappezzata di manifesti di ricerca della ragazza. Nella vicenda entrano persone di vario genere che hanno depistato le indagini. Il caso si trasforma presto in un “giallo” internazionale.
Non emergono però elementi concreti. La prima inchiesta si chiude nel luglio 1997. L’attenzione sulla scomparsa di Emanuela Orlandi però non si esaurisce con la chiusura della prima inchiesta.
Una prima apparente svolta investigativa si registra in occasione di una puntata del programma ‘Chi l’ha visto?’ quando giunge una telefonata di un anonimo che invita a vedere chi è sepolto nella basilica di Sant’Apollinare.
Si trattava, in realtà, del defunto Enrico De Pedis, detto Renatino, uno dei boss della Banda della Magliana, ucciso nel febbraio del 1990.
Nel giugno del 2008 Sabrina Minardi, per qualche anno amante proprio di De Pedis, rivela agli inquirenti che la morte di Emanuela Orlandi era collegata ad un omicidio.
A maggio 2012 viene anche aperta la tomba di De Pedis. Il corpo dell’uomo viene identificato. Tuttavia, non emerge niente dal punto di vista investigativo dall’esame dei reperti ossei ritrovati all’interno della cripta della basilica.
Si arriva dunque al marzo del 2019, quando un’istanza viene presentata dal legale della famiglia Orlandi al Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, per avere informazioni su una tomba del cimitero teutonico all’interno della Santa Sede.
Ad aprile la Segreteria di Stato vaticana autorizza l’apertura di un’inchiesta per avviare accertamenti sulla tomba del cimitero Teutonico, e a luglio il Vaticano dispone l’apertura.
Il procedimento però viene archiviato dal Giudice Unico del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano.