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David di Donatello: la carriera straordianaria di Maria Cicogna

Maria Cicogna David di Donatello

Screen

Marina Cicogna ha vinto al David di Donatello 2023 il Premio alla Carriera, riuscendo a dimostrare come una donna, in un mondo di uomini, abbia avuto una grande capacità imprenditoriale, riuscendo a regalare al pubblico grandi opere cinematografiche.

Chi è Maria Cicogna?

La Cicogna ha origini nobiliari, essendo la figlia della contessa Annamaria Volpi di Misurata appartenente all’antico casato lombardo dei Cicogna Mozzoni e da parte di madre dei veneti Volpi di Misurata.

Con il fratello Bino Cicogna è proprietaria della casa di produzione e distribuzione Euro International Film, con la quale ha immesso nel mercato cinematografico italiano una grande quantità di film prodotti all’estero spesso da case indipendenti. Per raccontare della propria vita, nell’aprile 2023, ha scritto con Sara D’ascenzo la propria autobiografia intitolata “Ancora spero”.

La Vita privata e la bissessualità

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Maria Cicogna si è sempre sentita libera dal punto di vista sessuale e da quanto ne ha avvertito l’esigenza si è dichiarata bisessuale. La donna ebbe flirt con Alain Delon, Warren Beatty e Farley Granger ma fu anche la compagna di vita per oltre vent’anni dell’attrice Florinda Bolkan.

I Film

Ha prodotto moltissimi film ed è giusto darne conto. Ricordiamo tra i più importanti alcuni titoli che è impossibile non aver visto alemno una volta. Ci sono: Django, regia di Sergio Corbucci (1966) e Il giorno della civetta, regia di Damiano Damiani (1968). Non solo, anche I giovani tigri, regia di Antonio Leonviola (1968) e C’era una volta il West, regia di Sergio Leone (1968).

Ancora, Fratello sole, sorella luna, regia di Franco Zeffirelli (1972) e Mimì metallurgico ferito nell’onore, regia di Lina Wertmüller (1972). Ancora, Lo chiameremo Andrea, regia di Vittorio De Sica (1972) e Una breve vacanza, regia di Vittorio De Sica (1973).

Non possiamo poi non menzionare, Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…” con la regia di Lina Wertmüller (1973), Le orme, regia di Luigi Bazzoni (1974). Il comune senso del pudore, regia di Alberto Sordi (1976, solo interprete). 

Maria Cicogna: la dichiarazione ai David

Maria Cicogna arrivata sul palco accanto a Carlo Conti ha parlato con la schiettezza e la sincerità che sempre l’hanno contraddistinta, cercando di spiegare come la sua carriera sia stata un crescendo e sia sempre andata dritta per la sua strada.

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