Domenica in è anche il ricordo dei grandi fautori del cinema italiano. Impossibile non fare ammenda di Paolo Villaggio artista genovese che ha saputo dare vita a dei personaggi per cui è stato premiato anche al Festival del cinema di Venezia. A parlare del mitico attore comico, fa l’ingresso la figlia Elisabetta.
Chi era Paolo Villaggio
Paolo Villaggio è stato un celebre attore comico italiano e si è distinto come uno dei più grandi comici del cinema italiano. Ha lavorato con registi di fama mondiale come Federico Fellini, Ermanno Olmi e Mario Monicelli, ottenendo riconoscimenti prestigiosi per la sua carriera. Un grande innovatore della comicità italiana. Le sue prime apparizioni in televisione, nei panni del personaggio del “professor Krantz”, hanno segnato l’inizio di una carriera straordinaria che lo ha portato a diventare uno dei più grandi comici italiani a partire dalla fine degli anni Sessanta.
Fantozzi il personaggio più celebre
La sua creazione più celebre, il personaggio di “Fantozzi,” è diventato un’icona della cultura pop italiana. Questo personaggio è un impiegato umile e sfortunato che ha affrontato una serie di situazioni comiche in una serie di film e libri molto popolari. Oltre ai film, Paolo Villaggio ha avuto successo anche come autore di libri, contribuendo alla diffusione del suo umorismo e della sua visione comica.
Da molto tempo, nel 2017, il popolare attore ligure non usciva più a causa della sua salute cagionevole fino alla sua fine. La notizia della morte fu annunciata da sua figlia Elisabetta su Facebook, con una foto del giovane Paolo Villaggio, accompagnata dalla frase: “Ciao papà ora sei di nuovo libero di volare”. La figlia ha spiegato che suo padre è morto a causa di complicanze legate al diabete, una malattia che Paolo Villaggio aveva curato in modo insufficiente e sottovalutato.
Il rapporto padre-figlia
Un grande riconoscimento da parte del pubblico, tante citazioni famose che ancora oggi vengono ripetute da tanti fan. Com’era Paolo Villaggio?:“Birichino e poco gestibile, non dovevi bloccarlo altrimenti scappava. Tra noi molte tensioni e scontri. Come padre si sentiva in colpa per non aver dato molto tempo ai figli ma di viziarli. Pietro, mio fratello, cadde nel problema dell’uso di sostanze stupefacenti e la risalita fu molto dura. Mio padre era un grande comico ma in realtà aveva un temperamento chiuso, orso e timido. E’ stato una presenza dolce e stretto con mio figlio, chiamate notturne e sempre al corrente di quello che gli accadeva”