Michele Zarrillo rappresenta un esempio di artista con un percorso professionale variegato. Originario di una fase di fervente attività musicale negli anni ’70, segnata in particolare dal progressive rock italiano, si è affermato come un cantautore di musica pop di grande finezza. In alcuni momenti della sua produzione artistica emergono elementi del suo background musicale, che contribuiscono al suo successo.

La carriera artistica di Michele Zarrillo

Nato a Roma il 13 giugno 1957, Michele Zarrillo è cresciuto nel quartiere di Centocelle manifestando precocemente un forte interesse per la musica. Ha fatto la sua prima comparsa sulla scena musicale romana nel 1972 come chitarrista del gruppo prog Semiramis, con il quale ha realizzato un unico album intitolato “Dedicato a Fraz”. Dopo lo scioglimento della band, ha fatto parte per un breve periodo dei Rovescio della Medaglia, una delle band più significative di quel tempo. Ma si è reso conto che l’epoca d’oro del prog era destinata a non durare e che era necessario orientarsi verso nuovi orizzonti musicali.

Volgendosi alla musica pop, ha dato inizio alla sua carriera solista pubblicando i primi lavori in proprio. Ha ottenuto la vittoria al Festival di Castrocaro nel 1979 con il pezzo “Indietro no” e ha cominciato a comporre musiche per artisti già consolidati come Renato Zero e Ornella Vanoni.

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Il suo debutto sul palcoscenico di Sanremo è avvenuto con il brano “Su quel pianeta libero”, per poi ritornarvi l’anno successivo con “Una rosa blu”. Quest’ultimo lavoro si è trasformato in un punto fermo della sua discografia, sebbene in quell’occasione non sia riuscito a qualificarsi per la finale del Festival.

La malattia di Michele Zarrillo

La vita di Michele Zarrillo ha subito un grande cambiamento quando è stato colpito da un infarto, un evento che lo ha quasi portato alla morte. È stato grazie all’intervento tempestivo di sua moglie che Michele è riuscito a condividere poi la sua esperienza. Ha affermato che senza la presenza e l’azione decisa di sua moglie Anna Rita, non avrebbe nemmeno pensato di chiedere aiuto. La sua prontezza di spirito gli ha salvato la vita.

Come sta oggi Michele Zarrillo

Dopo aver affrontato questa difficile prova, Michele Zarrillo ha iniziato a guardare la vita con occhi diversi, attribuendo grande valore alla positività, all’amore delle persone che lo circondano e alla capacità di allontanare negatività e momenti bui. Ha espresso come, in situazioni di pericolo per la vita, le cose fondamentali diventano di grande importanza.

Ha sottolineato che la forza interiore è vitale e che, sebbene amore e successo professionale possano essere perseguiti e ottenuti, la salute è un bene prezioso che non può essere dato da nessuno. Ora, fortunatamente, Michele ha recuperato completamente e si trova in eccellente forma fisica.

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