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È morto Gianni Minà, signore del giornalismo e autore TV

Il giornalismo italiano e non solo, saluta il collega Gianni Minà, venuto a mancare poche ore fa: aveva 84 anni e le sue memorabili interviste sono entrate nella storia.

Gianni Minà, signore del giornalismo, più di 60anni di carriera

Gianni Minà amava dire così a chi gli chiedeva di raccontarsi: “mi hanno sempre attratto persone capaci di andare controcorrente, anche a costo dell’isolamento e della solitudine. Persone in grado di raccontare storie, di mostrare visioni altre, diverse. E inevitabilmente hanno acceso la mia curiosità, perché, come diceva il mio amico Eduardo Galeano, capace di raccontare la storia dell’America Latina attraverso racconti ironici e apparentemente non importanti, fatti di cronaca, il cammino si fa andando, non sai mai dove queste storie ti possano portare. E’ il bello della vita, tutto sommato”.

Gianni Minà, signore indiscusso del giornalismo, aveva oltre sessant’anni di carriera alle spalle, tutta costruita sempre fuori dal coro, celebre per le sue interviste a grandi personaggi della politica, dell’attualità, della musica, dello spettacolo e dello sport.

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È morto questa sera, 27 marzo 2023, a Roma all’età di 84 anni, nella clinica Villa del Rosario dopo una brevissima malattia cardiaca.

Dagli anni di Bliz all’approdo in Rai, le mille sfaccettature dello stile di Gianni Minà

Gianni Minà era giornalista, autore TV, conduttore, documentarista, appassionato di America Latina, inventore di Blitz, il noto programma degli anni ’80  di Rai2 il e rivale alternativo di Domenica in. Nella sua trasmissione ha ospitato, tra gli altri, Eduardo De Filippo, Federico Fellini, Muhammad Ali, Robert De Niro, Jane Fonda, Gabriel Garcia Marquez, Enzo Ferrari.

Gianni Minà umile, semplice e lungimirante, ha realizzato tantissimi reportage e interviste per la Rai e non solo. Quando incontrava i suoi personaggi, raccontava che aveva imparato ad esercitare il pensiero critico e complesso, respirando la libertà di essere come si è, mostrando anche le proprie fragilità.

Il giornalista Gianni Minà, di estrema cultura e sensibilità,  ha incontrato i grandi e potenti rimanendo però sempre se stesso, gentile, ironico e con una grande capacità di ascolto.

Una vita da giornalista, quella di Minà,  che iniziò la sua carriera nel 1959 come giornalista sportivo per Tuttosport, di cui è stato anche direttore dal 1996 al 1998

Minà poi arrivò in Rai come collaboratore dei servizi sportivi, dove segui ben cinque Olimpiadi, tre mondiali di calcio e i più importanti incontri di pugilato. Dopo il rotocalco Sprint, il giornalista realizzò una moltitudine di reportage e documentari  Tv7, Dribbling, Odeon. Nel 1976 realizzò per il Tg2, oltre ai servizi sportivi, anche intensi reportage dall’America Latina. Collaborò con Mixer, oltre ad aver condotto la Domenica sportiva e il talk show Storie. Per anni collaborò con i maggiori quotidiani nazionali, e scrisse tantissimi  libri. 

Gianni Minà ha avuto uno stile e una capacità unica di raccontare il mondo e i grandi personaggi del nostro tempo.

La sua carriera e’ stata eclettica e davvero multiforme, mai banale,  da vero maestro del giornalismo e della televisione.

 
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