Sei giorni fa in provincia di Udine è stata uccisa nonna Benita. Oggi i Ris hanno condotto dei rilievi in casa della donna per il secondo giorno. Gli investigatori si stanno confrontando con le impronte ritrovate che potrebbero essere della figlia della nonna, Roberta o del nipote, Luca. Se c’è, ad esempio, un’impronta di una scarpa estranea alla famiglia allora questo porterà gli inquirenti a perseguire una pista concreta.
La famiglia pensa alla rapina finita male (ritenuta però la pista meno probabile)
La figlia Roberta era andata a prelevare del denaro della pensione di Benita alla posta, mille euro, da questa somma erano stati sottratti soltanto i soldi per le spese di tutti i giorni, i restanti 900 euro circa sono stati rubati. La pista che sta battendo la famiglia è quella della rapina finita male.
L’assassino avrà presto un nome e un volto
L’arma del delitto sarebbe un coltello da cucina con cui nonna Benita con sua figlia avrebbe preparato un pasticcio poche ore prima. Il killer lo ha usato e lo ha lasciato sotto il corpo della vittima. Chiunque sia entrato in quella casa non ha destato sospetti in nessuno nemmeno nella donna che probabilmente conosceva. Avrà presto un nome e un volto quell’assassino che ha lasciato le sue impronte sul coltello.
Gli inquirenti non credono alla rapina finita male. Non sono spariti gioielli o cose importanti. L’assassino ha usato una violenza inaudita verso quell’anziana signora che di certo non aveva le forze per difendersi più di tanto. Quindi è stata usata una violenza oltremodo estrema per compiere questa barbarità. Una vicina di casa di nonna Benita ha riferito di aver sentito il cane dell’anziana signora abbaiare: “Ho sentito il cane abbaiare”, ha detto. L’elemento del cagnolino sarà importante per capire il momento in cui è accaduto qualcosa di strano.