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Eurovision 2023: quando si esibisce Marco Mengoni?

Eurovision Mengoni

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Questa sera 11 maggio 2023 va in onda la semifinale dell’Eurovision 2023 e non vedremo sul palco il rappresentante dell’Italia, Marco Mengoni.

Perché Mengoni non si esibisce

L’Eurovision ha regole molte precise e come negli anni passati hanno previsto che 5 paesi (i big five) non devono passare per le semifinali. Di diritto accedono alla Finalissima. Si tratta di Italia, Francia, Germania, Spagna e Inghilterra. Quest’anno si è aggiunta anche l’Ucraina, come vincitrice dell’edizione 2023.

Di conseguenza Mengoni può partecipare (esibendosi) direttamente alla Finale del 13 Maggio, presentando a livello globale, il brano Due Vite, che ha conquistato il podio al Festival di Sanremo.

La riduzione della canzone

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Mangoni ha dovuto modificare la propria canzone, infatti, anche in questo caso, il regolamento prevede limiti di durata stringenti: le canzoni dell’Eurovision non possono superare i 3 minuti. La durata della canzone di Mengoni supera i 3.45, quindi sarà necessario fare dei tagli.

Ovviamente, la scelta di fare dei tagli è delicata perché potrebbe modificare l’intero andamento del brano. A lavorarci in prima persona è stato il cantante che ha deciso di abbreviare il primo ritornello, gli hool e una parte della prima strofa.

Insomma, un rimaneggiamento che, di sicuro, incide sulla canzone che abbiamo conosciuto a Sanremo 2023 ma che, grazie alla professionalità del cantante, sarà di sicuro un grande successo musicale.

La scelta precisa del cantante

Visti gli adattamenti, Mengoni avrebbe potuto presentare anche una canzone diversa da quella che ha presentato al Festival di Sanremo. Ha rivelato, in una intervista, che avrebbe anche voluto cambiarla, tuttavia ha spiegato che Due Vite è un qualcosa che si porta dentro. Una canzone che merita di fare il viaggio europeo per regalare grandi emozioni.

Queste le parole del cantante: “ho pensato che Due vite è un bel viaggio e descrive tantissimo gli ultimi anni della mia vita, il lavoro fatto su me e forse era giusto che condividessi con l’Europa questa parte intima ma molto presente e viva. È stata la scelta giusta”.

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