Site icon InDirettaTV

Giulio Golia e la storia delle sevizie di Nunzia e Barbara a Ponticelli

il massacro di ponticelli

screen

Le Iene tornano sul caso dei detenuti che non pensano di essere stati giustamente condannati. In un sobborgo dei nuovi quartieri di Ponticelli, le piccole Nunzia e Barbara stanno giocando fuori casa e all’improvviso il primo luglio di quaranta anni fa spariscono. Subito partono le ricerche, fino a quando il giorno dopo le ragazzine non vengono ritrovate in aperta campagna, morte carbonizzate.

La storia del Massacro di Ponticelli

La storia di Nunzia e Barbara passa alla storia come il massacro di Ponticelli. Dopo essere state rapite le due ragazzine di sette e dieci anni muoiono dopo essere state seviziate, violentate e bruciate. Una morte orribile per la quale furono accusati e incarcerati Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo. I tre adesso chiedono giustizia a Giulio Golia e alle Iene per raccontare la propria versione dichiarandosi innocenti.

Giulio Golia intervista i presunti assassini di Nunzia e Barbara condannati all’ergastolo

Resta una storia agghiacciante quella raccontata da Giulio Golia sul massacro di Ponticelli. Il tragico evento che portò alla morte di due bambine, che subirono anche terribili sevizie, ha visto un teste chiave far condannare tre ragazzi che all’epoca frequentavano un locale notturno, e che avrebbero dichiarato di aver ucciso le bambine. Un caso che ha molti punti non chiariti, e che nel 2010 ha visto a causa dell’insufficienza di prove i tre compagni liberati. 

Gli alibi che non hanno sostenuto i detenuti, i testimoni in carcere

Ti potrebbe interessareLe Iene incontrano Maria Cristina Finatti, la prof di Rovigo che ha denunciato i suoi studenti

Rosa Irullo era fidanzata di Gino Schiavo e assieme alla mamma aveva testimoniato di aver visto la sera del delitto il figlio uscire con la fidanzata. Interrogata da le Iene la donna ammette di essere stata anche incarcerata per falsa testimonianza. Altri teste chiave invece senza identità, nascosti, ammettono di aver avuto paura e di non aver detto niente, mentre il testimone chiave Mastrillo ritratta in tribunale e poi ancora per paura ammette di nuovo di aver ascoltato la confessione dei tre amici che avrebbero ucciso le bambine. Una storia che sa di cattive indagini giudiziarie e che lascia allibiti. 

Leggi tutte le notizie su Varietà
Exit mobile version