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I messaggi più belli sull’hashtag #ildirittochemimanca

Il diritto che mi manca Festa 1° maggio

Twitter

Per festeggiare la giornata della Festa dei Lavoratori, ieri 1°maggio 2023 è stato lanciato dal Palco di Piazza San Giovanni da parte di Ambra Angiolini per porre l’attenzione su questioni di rilievo e che meritano di essere valorizzate per garantire, concretamente, la piena uguaglianza “sostanziale” dei cittadini.

I messaggi che meritano attenzione: la disabilità di Iacopo Melio

Ad attenzionare la tematica della disabilità è Iacopo Melio che in Tweet di pochissime righe è riuscito a sintetizzare la complessità di un mondo su cui troppo spesso cade l’ombra dell’indifferenza.

Scrive: “Il diritto che mi manca, da persona con disabilità, è quello dell’indipendenza, per poter scegliere il futuro che vorrei, senza limiti e barriere. Per questo lo Stato deve garantire supporti e sostegni che abbiano il sapore della libertà”

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Con più di 618 like e 83 retweet, il post ha avuto immediatamente molta popolarità, diventando uno strumento di condivisione importante, con cui molte persone che condividono situazioni invalidanti hanno fatto sentire la propria voce.

La cura della salute mentale

Un altro messaggio, condiviso dall’account ufficiale del 1°maggio, è quello che vuole fare luce su un aspetto invisibile ma dannoso per la persona: la salute mentale. “Il rispetto e la cura per i malati mentali è il diritto che mi manca”, scrive l’utente di Twitter, cercando di stigmatizzare una tematica di cui è sempre troppo difficile parlare.

Il messaggio di don Tonio

E poi tra i messaggi che meritano attenzione c’è quello di don Tonio, che con pochissime parole ha spostato l’attenzione verso l’altro, riuscendo a portare l’attenzione anche laddove l’hashtag #ildirittochemimanca (forse) non sarebbe mai arrivato.

Scrive: “Probabilmente qualche diritto mi manca, come a tutti. Ma soprattutto mi manca un dovere: il dovere d’essere felici e far felici gli altri, prima di pretendere qualcosa da loro”

Così, correlando il diritto al dovere, don Tonio pone una vera e propria rivoluzione, permettendo a chi legge di non dimenticare mai che per stare bene con se stessi bisogna stare bene con gli altri.

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